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Ciclismo

Le Tour, Sanchez da solo sui Pirenei Chiodi sull’asfalto, gara sabotata e annullata

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14^ tappa: il gruppo alla partenza di Limoux

FOIX, 15 LUGLIO – Luis Leon Sanchez da solo è primo a Foix sui Pirenei in una tappa resa “interessante” da un imbecille che ha gettato dei chiodi da tappezzeria sull’ultima salita e dopo in discesa, provocando tantissime forature e fortunatamente nessuna ferita. Gara sabotata e dunque annullata per quel che riguarda i distacchi in classifica generale. Molti, troppi per non far sospettare fin dall’inizio un’azione dolosa, i ciclisti che hanno forato. Tra questi anche Cadel Evans che ha ripreso la corsa solo dopo l’arrivo di un compagno che gli ha prestato la ruota.

Un sabotaggio che avrebbe potuto far danni maggiori perché i chiodi sono stati disseminati anche in discesa. Solo la fortuna ha fatto si che i corridori a 70km/h non abbiano forato con conseguente tragica caduta.

Chiodi a parte abbiamo assistito ad una frazione noiosa anche con i Pirenei. La colpa è dei 40 km di discesa e pianura tra l’ultimo GPM e il traguardo. Sarebbe stata sicuramente un’altra tappa senza quegli inutili km. Avremmo potuto vedere gli scatti  che non ci sono stati di Nibali o Evans contro Wiggins, ammesso che avessero le gambe per farlo.

Gambe a parte è vero però che i secondi o ancor di più i minuti che avrebbero potuto guadagnare Nibali o Evans sullo strappo del Mur de Péguère, sarebbero andati persi nei successivi 38 km perché affrontati in solitaria contro il gruppetto degli inseguitori, cioè il treno Sky di Wiggins che facilmente li avrebbe raggiunti. I pretendenti alla maglia gialla e il loro team una cosa però potevano farla: mettersi davanti e aumentare il ritmo della corsa e fare selezione. Il ritmo del gruppo maglia gialla era da ninna nanna: a portare l’andatura c’era Mark Cavendish, uno che di solito quando si sale seriamente perde anche 30 minuti.

Senza fine Peter Sagan. Il corridore della Liquigas è sempre di più il vero grande protagonista di questo Tour. Se fosse stato un po’ più attento nel rifornirsi prima dell’attacco di Sanchez avrebbe potuto vincere lui la tappa oggi. Nonostante questo errore dovuto alla giovane età e all’inesperienza vedere Peter Sagan in bicicletta resta l’unico vero motivo per seguire questo Tour 2012.

Francesco Di Santi

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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