Calcio Estero
Il Lione è primo, come ai vecchi tempi. La lunga rincorsa del club transalpino
Pubblicato
7 anni fa|
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Manlio Mattaccini
La Francia calcistica ha ritrovato una sua big. Chi temeva un torneo monopolizzato dal Paris Saint Germain è stato smentito dai fatti; mentre Blanc fatica a far ritornare l’ordine tra le sue truppe, ad approfittarne ci sono le inseguitrici. Una su tutte, quell’Olympique Lione che nel decennio scorso faceva proprio la parte del…leone. La società del presidente Aulas, in carica dal lontano 1987, tra il 2002 e il 2008 ha conquistato la bellezza di sette titoli consecutivi (record difficilmente uguagliabile nei maggiori tornei europei). Successivamente un periodo di difficoltà, acuito anche dall’incapacità di esprimersi ad alti livelli in Champions. Ora però, il vento sembra essere cambiato.
LA SVOLTA DI SETTEMBRE – Durante l’estate la dirigenza sceglie di cambiare ancora: Remi Garde, alla guida per tre stagioni, viene sollevato dall’incarico e al suo posto arriva Hubert Fournier, giovane tecnico messosi in mostra col lo Stade Reims, una vecchia gloria del calcio transalpino ed europeo tornata dopo anni in Ligue 1. L’inizio però non è dei migliori: ad agosto (Oltralpe s’inizia a giocare da prima di Ferragosto) la squadra inanella tre sconfitte consecutive condite dalla clamorosa eliminazione nel preliminare di Europa League per mano degli sconosciuti rumeni dell’Astra Giurgiu. La pausa per gli impegni della Nazionale si rivela però quantomai benevola: al rientro in campo Gonalons e soci strappano quattro punti alle “miliardarie” PSG e Monaco e da lì in poi inanelleranno una serie di risultati utili interrotti soltanto dalla batosta del 30 novembre a Saint’Etienne. Gli ultimi tre incontri a cavallo tra fine dicembre e inizio gennaio, con ben 11 gol fatti e 0 subiti, hanno sancito ufficialmente il Lione a capo della classifica. Una scena vista fin troppe volte in passato ma diventata invisibile negli ultimi anni.
TALENTI FATTI IN CASA – Ricordate Gonalons? Il capitano dell’OL era diventato oggetto del desiderio del Napoli, voglioso di portarlo sotto il Vesuvio esattamente un anno fa. La sua voglia di non lasciar naufragare la squadra dov’è nato e cresciuto alla fine ha vinto: oggi sta raccogliendo i frutti della sua scelta. Gonalons non è l’unico esempio in questo senso: una vasta schiera di giovani, ovviamente già sotto l’occhio di tanti club internazionali, sta trascinando il club di Aulas a suon di gol. Un nome su tutti: Lacazette, attaccante 23 enne capocannoniere per distacco (19 reti) della Ligue 1, definito dal presidente “meglio di Bale” e sul quale l’Inter ha dimostrato interesse. Nabil Fekir, classe ’93, è il nome nuovo: dopo una prima stagione di transizione, in questi primi sei mesi è letteralmente esploso. Insieme a Tolisso, altro rampollo classe ’94, forma l’accoppiata terribile che spadroneggia a centrocampo e sul quale il club transalpino potrà contare (mercato permettendo) per tanto tempo. Malbranque, Gourcuff e Jallet non sono più di primo pelo, ma per vincere lo Scudetto c’è bisogno pure di esperienza. Quella che al paziente Aulas, dopo anni a masticar polvere, di certo non manca.
Manlio Mattaccini
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