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Quando ipocrisia fa rima con Rudi Garcia
Si era presentato come salvatore della patria, paladino del calcio giocato contro la malattia, a suo dire tutta italiana, del bar sport. Ma Rudi Garcia sembra essersi adeguato fin troppo in fretta alle cattive abitudini nostrane, attaccandosi spesso ad errori arbitrali e ponendosi come primo accusatore delle dirette avversarie. Sicuramente il tecnico francese non è l’unico allenatore a prendersela con gli arbitri quando gli errori sono contro la sua squadra, ma l’ipocrisia sta proprio nella disparità delle reazioni del tecnico francese quando gli errori sono a favore della Roma.
JUVENTUS-ROMA, CAMPIONATO FALSATO: Tutti ormai sappiamo cosa è successo nello scontro diretto del 5 Ottobre: partita diretta male, tanti episodi dubbi da una parte e dall’altra e un risultato finale (3-2 per i bianconeri) che ha lasciato strascichi di polemiche che arrivano fino ad oggi. Violenta la reazione di tutto l’ambiente capitolino, spronato dal suo allenatore: “E’ un peccato: qui le aree di rigore sono di 17 metri“, aggiungendo poi su Twitter un “A mente fredda.. questa partita fa veramente male al calcio italiano!“. Le frecciate sono poi continuate durante il corso dei mesi, con continui attacchi e risposte da entrambe le parti. A metà novembre un’altra frecciata “Io dal canto mio sono soddisfatto, basti pensare che in Europa solo Real Madrid, Chelsea e Bayern hanno fatto meglio di noi, in Italia la Juve ha 3 punti in più e sappiamo tutti come li hanno ottenuti“. A metà dicembre l’allenatore francese è tornato sull’argomento “Siamo dietro ma dovremmo essere pari perché contro di noi hanno vinto con tre goal irregolari. Se sono ancora protetti dagli arbitri? No, no, non dico questo. Non sono negativo a priori con loro. A Torino però l’arbitro ha sbagliato, questo è tutto. Ho solo fatto notare che anche i migliori arbitri, e Rocchi fa parte di questa categoria, possono essere intimiditi e perdere la loro personalità in uno stadio come quello“, poi ad un’intervista alla Gazzetta dello Sport di inizio gennaio “Accetterò il verdetto del campionato, ma forse non riuscirò per tutta la stagione o per tutta la vita a farmi una ragione del modo in cui abbiamo perso a Torino. Non ho un rammarico per i 3 gol irregolari: è il sentimento di ingiustizia che è difficile da cancellare“.
CAMBIA LA SQUADRA FAVORITA, CAMBIA L’OPINIONE – Dopo mesi di polemiche post Juventus-Roma, la ruota della fortuna gira e tocca anche ai giallorossi ricevere qualche favore arbitrale: alcuni esempi sono il rigore inesistente assegnato contro il Sassuolo del 6 dicembre (partita finita 2-2), la partita densa di polemiche contro il Genoa a Marassi (partita finita 1-0 per la Roma), e il gol fantasma di Astori e il rigore negato a Kone nell’ultimo match contro l’Udinese (terminato 1-0 per i giallorossi). Secondo ogni logica Garcia avrebbe dovuto fare mea culpa e affermare che la sua squadra era stata favorita. Invece l’allenatore francese in alcune occasioni ha glissato, in altre ha addirittura negato l’evidenza: quando i giornalisti gli hanno fatto notare gli episodi di Udine il tecnico francese ha minimizzato: “Lei mi fa sorridere, che dice che non vuole fare polemiche e parla solo di episodi arbitrali”. Oggi poi la ciliegina sulla torta: quando nella conferenza stampa pre derby gli sono stati ricordati gli avvenimenti di settimana scorsa, il francese, evidentemente scocciato, ha risposto: “Penso che in questo momento ci sono tante cose più serie e non voglio perdere il mio tempo con queste cose puerili, voglio parlare di calcio e di campo”. Ma come, colui che si è così duramente espresso quando c’erano da criticare gli arbitri e gli avversari per i favori arbitrali ora vuole pensare solo al campo e non parlare di altro? Nel giorno in cui ha affermato di sentirsi molto francese (in merito alla strage dei colleghi di Charlie Hebdo ndr.) forse Garcia in realtà è diventato uno degli italiani da bar sport. Ah, les Italiens…
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