Focus
Schumacher, un anno con il fiato sospeso

Era il 29 Dicembre dello scorso anno quando Michael Schumacher, mentre sciava sulle nevi di Méribel, in Francia, fu vittima del terribile incidente che gli provocò un grave trauma cranico, in seguito al quale sopraggiunse il coma. Un anno dopo, le condizioni del campione assoluto sono migliorate, ma ancora non è possibile stabilire se e quando potrà tornare alla normalità.
L’AMORE PER GLI SCI- Leggenda della Formula 1, Schumacher aveva una seconda passione. Durante le soste invernali, il tedesco non ha mai mancato di provare la sua abilità sugli sci, ed anche dopo il ritiro dalle quattro ruote, quella dello sci era rimasta la sua attività motoria preferita. L’incidente, avvenuto in circostanze ancora non chiarissime, che lo ha quasi portato alla morte, suona come una beffa, atroce, del destino, nei confronti di un uomo che, per oltre dieci anni, ha sfrecciato a 300 km all’ora su una monoposto, non proprio il mestiere più sicuro del mondo. Proprio la sua grande passione lo ha tradito, unita, probabilmente, ad una certa dose di imprudenza tipica di chi è consapevole delle proprietà tecniche e fisiche di cui è dotato.
365 GIORNI DOPO- In questo anno, nessuno ha mai dimenticato che Michael Schumacher si trovava su un letto di ospedale, in coma. Attestati di solidarietà e affetto sono giunti, e continuano a giungere, da ogni parte del mondo. L’equipe medica dell’ospedale di Grenoble, assolutamente all’avanguardia, ha svolto un lavoro egregio, ed il tedesco, il 17 Giugno, è uscito dal coma, tornando a casa qualche mese dopo (nel frattempo, la moglie aveva fatto installare un’unità di terapia intensiva). Nonostante le parole di Gary Hartstein, ex delegato medico della FIA, secondo il quale non avremmo avuto più notizie positive sullo stato di salute di Schumacher, oggi c’è grande ottimismo, nonostante il medico francese Payen abbia parlato di una convalescenza lunga forse tre anni. Dopo quanto accaduto, ci sembra comunque un male assai sopportabile.
Matteo Masum
