Football
Menez e quei no senza rimpianti: al carcere e a Ferguson

Alla Gazzetta dello Sport, Jeremy Menez, si apre come non mai: solitamente timido e restio a concedersi davanti a microfoni e telecamere. Questa volta però, forse figlio del buon momento, ha offerto alla gente un pezzo del suo passato, fra tormenti e scelte difficili: “Forse se non avessi avuto il calcio sarei finito in galera. Del resto ci sono finiti un sacco di miei amici…“. Di amici nel calcio non se ne parla, eccetto Benzema con cui è cresciuto e che reputa un fratello. “A Filo Mexes voglio bene perché abbiamo diviso un sacco di cose, Totti e De Rossi sono un bel ricordo di Roma e li ho nel cuore”.
E poi c’è quel no clamoroso, che in pochi si sono presi il lusso di dire a Sir Alex Ferguson: “A 16 anni sono rimasto a Sochaux e non sono andato al Manchester United, anche se mi voleva Ferguson, perché pensavo non fosse il momento giusto, non ero pronto: non dico che sarebbe stata una cattiva strada, ma sentivo di essere troppo giovane per un salto così. Magari avrei fatto una carriera anche migliore, che ne so: so che non mi sono mai pentito“. Parola di Jeremy.
