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I 5 peggiori club europei del 2014

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David Moyes riparte dalla Real Sociedad

Siamo quasi giunti a fine anno e anche nel mondo del calcio adesso è tempo di bilanci. Bilanci in questo caso, purtroppo, negativi per quanto riguarda i Top Club a livello europeo durante l’anno solare 2014. Andiamo quindi di seguito ad analizzare quelle che secondo noi sono state le delusioni di quest’annata calcistica.

I CINQUE PEGGIORI CLUB EUROPEI DEL 2014

Messi e Neymar, stelle del Barcellona.

Il Barcellona di Messi e Neymar ha deluso nel 2014

BARCELLONA – I blaugrana è chiaro, non possono essere considerati una vera e propria delusione, ma in un campionato a senso quasi unico come quello spagnolo se sbagli anche mezzo anno sei considerato un flop. Secondo posto nella Liga, Quarti di Champions e vincitrice della Supercoppa, tutti ottimi risultati ma se non arrivi in fondo in campionato e nelle competizioni europee a quei livelli hai fallito. Il problema principale però è che questa squadra sembra aver perso la propria identità: non sono più la corazzata invincibile made in Tiki-Taka di Guardiola, quel gioco si è spento e questo Barcellona sembra ancora lontano dal ritrovare quella scioltezza nel gioco che aveva incantato tutti. La speranza è che possano tornare al più presto a sorprendere tutti.

MANCHESTER UNITED – Il cambio di testimone tra Sir Alex Ferguson e David Moyes ha devastato e non poco l’intero ambiente in casa United. Lo scossone è stato di quelli potenti, la squadra ha accusato il colpo e ha faticato ad entrare a pieno negli schemi del neo tecnico scozzese, registrando una delle peggiori stagioni della sua storia piazzandosi al settimo posto in campionato rimanendo di fatto fuori dalle competizioni europee. Con Van Gaal qualcosa sta pian piano cambiando, nonostante un inizio di stagione non proprio positivo, i giocatori stanno creando una buona amalgama col tecnico. Il futuro si prospetta buono per i Red Devils e ce lo augriamo tutti, perchè è un peccato vedere una squadra così leggendaria fuori dai palcoscenici che contano.

TOTTENHAM- un’altra inglese in questa classifica e non poteva che essere altrimenti. Disastrosa la campagna acquisti di Franco Baldini che ha sprecato gran parte dei soldi provenienti dalla maxi operazione Bale. 30 milioni per Lamela e altri 30 per Soldado, 9,5 per Chiriches e altri 19,5 per Paulinho entrambi  in panchina sono un po’ tanti per una squadra che ad inizio stagione puntava a ben altri obbiettivi che non essere eliminati agli ottavi dal Benfica in Europa League ed arrivare sesti in campionato. A nomi sarebbe una squadra validissima, ma non riescono assolutamente a trovare un identità di gioco definita e una buona continuità di risultati. A meno di scossoni socetari il futuro si fa buio per gli Spurs.

MILAN – I rossoneri, arrivati grazie ad aiutini “speciali” in Champions League due anni fa, non sono riusciti a ripetersi lo scorso anno visto la squadra devastata che si ritrovano anche ora. Certo, il momento più buio è passato e una parziale rinascita quest’anno c’è stata, ma senza spendere e con i vari Alex, Essien e Torres a parametro zero non si torna in Europa. Inzaghi sta impostando una propria idea propositiva di gioco alla squadra ma come tutte le ricostruzione ci vuol del tempo prima di intravedere i primi frutti, ma a Milano si sa, se non vinci scatta la polemica.

GALATASARAY – I turchi made in Italy di Terim prima, Mancini dopo e Prandelli poi non ha sorpreso troppo quest’anno in un campionato abbordabile come la Super Lig viste le potenzialità di quella squadra. Dopo l’esonero di Fatih è toccato a Robertone rimettere in sesto una squadra un po’ allo sbando e il suo lo ha fatto portandola a vincere una Coppa di Turchia ma uscendo agli ottavi di Champions contro un Chelsea non particolarmente irresistibile. Poi il disastro di Cesare. Lo scatafascio totale, squadra allo sbando assolutamente senza gioco e senza identità è stata eliminata ai gironi di Champions all’Anderlecht con conseguente esonero del tecnico Italiano. Che altro dire, è brutto vedere una squadra storica come il Galatasaray ai margini del calcio che conta, l’augurio è che ritrovi al più presto il proprio stile.

Da sempre amante del calcio e dell'nba. Tifoso della Fiorentina, studio scienze delle comunicazioni a Firenze e nel tempo libero coltivo una grande passione per la musica studiando batteria.

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