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Ciclismo

Promossa con riserva: l’Astana ottiene la licenza World Tour

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Vincenzo Nibali, corridore dell'Astana

L’Astana Pro Team è lieta di annunciare di avere ricevuto la licenza World Tour 2015 e prenderà parte alle piu’ importanti competizioni della stagioneGrazie ai corridori, allo staff, alle famiglie, agli sponsor, agli amici ed ai tifosi per il sostegno”. L’annuncio arriva dal sito del team kazako, che esulta dopo una settimana altalenante, vissuta in bilico tra Paradiso e Inferno. Alla fine la licenza è arrivata e l’Astana potrà prendere parte alle gare principali del circuito mondiale, ma vivrà in Purgatorio fino a nuovi sviluppi. L’Uci si riserva infatti la possibilità di monitorare da vicino le carte inviate dalla Procura di Padova al Coni, relative all’inchiesta sul sistema doping orchestrato dal Mito, Michele Ferrari.

Alexandre Vinokourov, general manager dell'Astana. Il team kazako ha ottenuto la licenza World Tour

Alexandre Vinokourov, general manager dell’Astana. Il team kazako ha ottenuto la licenza World Tour

UNA SOLUZIONE DIPLOMATICA – Hanno vinto le esigenze economiche e la diplomazia. Difficile, quasi impossibile, far fuori un colosso come l’Astana. Molto più semplice chiudere un occhio, socchiudere l’altro e concedere la licenza con il coltello tra i denti. L’Astana sarà infatti costretta ad unirsi dal 2015 ad altri otto team che hanno aderito volontariamente ad un decalogo di regole da rispettare riguardo a organizzazione e preparazione dei corridori. Il regolamento sarà obbligatorio per tutti dal 2017. Inoltre, l’Astana sarà sottoposta ad un Audit indipendente da parte dell‘Istituto di Scienze Sportive dell’Università di Losanna, che traccerà un quadro completo sulla situazione della squadra, specie in materia di lotta contro il doping. Il report sarà pagato dal team Astana.

IN ATTESA DI UN SEGNALE CONCRETO – Come al solito, l’Uci si muove a piccoli passi. La motivazione è legata alla mancata visione delle carte dell’inchiesta di Padova, decisive per capire i reali intrecci tra l’Astana e Michele Ferrari. Fino ad allora, il team kazako sarà sottoposto ad una sorta di tutoraggio che non soddisfa nessuno. Fino a prova contraria, ci sarà la presunzione di innocenza, ma con riserva. Si auspica che nel momento in cui verrà fatta luce sulla vicenda, qualora venissero confermati i sospetti, l’Uci intervenga in modo deciso, dando un segnale forte di cui il mondo del ciclismo, messo in ginocchio dalla piaga doping, ha estremo bisogno.

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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