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Italia-Croazia, arrestati sedici tifosi croati

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Italia-Croazia è stata sospesa in due occasioni

A San Siro ieri è andata in scena una brutta serata di calcio. Non solo perché l’Italia di Conte è apparsa per lunghi tratti tecnicamente inferiore alla Croazia, ma soprattutto per quanto accaduto prima sugli spalti e poi all’uscita dallo stadio.

La partita è stata sospesa per qualche minuto dopo il lancio di petardi e fumogeni da parte dei croati

La partita è stata sospesa per qualche minuto dopo il lancio di petardi e fumogeni da parte dei croati

LA CRONACA – Veniamo ai fatti.  Italia-Croazia, ventottesimo della ripresa, uno a uno. Cominciano  a volare in campo petardi e fumogeni dal settore riservato ai tifosi croati. L’arbitro  va allora a parlare con il delegato Uefa a bordocampo e poco dopo lo speaker dello stadio invita a smettere di lanciare oggetti sul terreno di gioco. L’annuncio però serve a poco, anzi i croati intensificano il lancio di fumogeni che mette in serio pericolo l’incolumità di vigili del fuoco, fotografi e dello stesso Buffon. L’arbitro allora decide di sospendere momentaneamente la partita sperando che gli animi possano calmarsi. In realtà non è così e allora l’unica soluzione è quella di riportare le due squadre negli spogliatoi. Intanto sugli spalti la polizia dà avvio a una carica per cercare di contenere la foga dei tifosi croati esagitati. Dopo una decina di minuti di pausa la gara può riprendere e arrivare al novantesimo.

GLI ARRESTI – Una brutta serata per tutti: per i tanti che erano allo stadio per assistere a una bella partita, in particolare per i bambini a cui,  forse, la voglia di tornare in uno stadio passerà per un po’. L’allenatore dei croati, Niko Kovac, ha sentito la necessità di chiedere scusa per quanto fatto dai suoi connazionali. Parlare di tifosi, in questi casi, è fuorviante: si tratta di teppisti che entrano allo stadio con il solo scopo di creare disordini. Grazie alle immagini delle telecamere di San Siro la polizia è riuscita a individuare a fermare molti croati già all’interno dello stadio. All’uscita però gli scontri  tra ultrà e forze dell’ordine si sono ripetuti. In totale la polizia ha fermato e poi arrestato 16 croati, mentre un minorenne è stato denunciato a piede libero. Le accuse sono di aggressione agli steward e lancio di oggetti pericolosi. A livello sportivo è ora probabile che la Croazia debba giocare qualche partita a porte chiuse, vista anche la recidiva. Una multa potrebbe arrivare anche per la nostra federazione dato che qualche sbavatura a livello organizzativo deve esserci stata, se i croati hanno potuto portare allo stadio un tale armamentario.

IL COMMENTO – Il ct azzurro Conte ha così commentato il triste accaduto: “Ho avuto davvero paura che la partita potesse essere definitivamente sospesa: l’arbitro era molto determinato, se non avessero smesso, l’avrebbe chiusa”. Modric, stella croata del Real, non si dà pace: “È sempre la stessa cosa, non capisco perché lo facciano, ed è un peccato avere dei tifosi così. Non so perché continuino a fare queste cose e a comportarsi così: tutto questo è una pazzia”. Infine l’interista Kovacic: “Non sono nostri tifosi. Non rappresentano la Croazia“.

Calabrese trapiantato a Roma, frequento l'ultimo anno di Lettere alla Sapienza. Ho sin da piccolo una grande passione per lo sport in generale e in particolare per il calcio, ancor da prima per il giornalismo. Scrivo e commento partite per Sportcafe24 dal 2012, faccio parte anche dello staff di Kaleidoweb.

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