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Mercato Milan, Ibra o Robinho: fuori uno! Se Thiago resta serve monetizzare
MILANO, 9 LUGLIO – Parafrasando una nota canzone degli 883, si richiamerebbe alla “dura legge del mercato“. Più semplicemente, servono soldi, e Thiago Silva che rinnova vuol dire che qualcun altro andrà sacrificato sull’altare della patria, per il bene del Milan e del suo bilancio. In questo momento pochi, pochissimi sono i rossoneri che gdono di buon mercato, Boateng, Ibra e Robinho. Poco altro, se non nulla. Boateng sembra inamovibile, per età e importanza tattica nello scacchiere di Allegri. Ibra guadagna a sufficenza da allontanare ogni probabile corteggiatrice, e Robinho piace, ma solo in Brasile. I milanisti devono temere un ritorno del Psg a Milano per Thiago? Forse, ma questa volta per iniziativa di Galliani.
“ROBIBRA”, UNO E’ DI TROPPO? – La scelta parrebbe scontata, ma coincide con i pensieri di tifosi e dirigenza? Galliani a più riprese ha dichiarato l’incedibilità di Ibra, ma più per la mancanza di offerte concrete che per una scelta consapevole. A 31 anni il gigante svedese non vale più una spesa folle, chi lo ha se lo tiene, e a caro prezzo. I tifosi risponderebbero d’altro canto che da solo porta con sè l’80% di uno scudetto, vero, ma è ancora così? Rischiare di puntare tutto su un giocatore e lasciare il bilancio in bilico vale la pena? Arrivasse una vera chiamata dall’estero per Zlatan Ibrahimovic, siamo certi che l’a.d. rossonero la prenderebbe in seria considerazione. Discorso inverso per Robinho: non è mai completamente piaciuto ai tifosi rossoneri, si ricordano più le sue valanghe di gol divorati che gli oltre 20 segnati n due anni, impreziositi da un importante lavoro per la squadra tanto caro ad Allegri. Ammiccamento del Malaga apparte, svanito in pochi giorni, il talento brasiliano attira solo in Brasile, dove le offerte per il cartellino restano basse, ma consetirebero comunque di ammortizzare una spesa di 18 milini risalente a 2 stagioni fa, oltre uno stipendio non indifferente, sui 4 milioni di euro netti. Per Allegri, come si accennava prima, è però un giocatore fondametale, sul quale ha sempre puntato, e rimpianto quando è stato fuori per infortunio. In più la sua partenza implicherebbe un arrivo degno di nome, o scommettere tutto sulla completa ripresa di Cassano, parso in ripresa agli Europei, ma molto lontano dai suoi standard e soprattutto da una condzione fisica all’altezza. Che alla fine restino tutti, e si stringano le cinghia, pare l’ipotesi più probabile.
THIAGO FERMA TUTTO, MERCATO BLOCCATO – Un sacrificio pesante, che divide i più. Chi ritiene il Milan più competitivo con Thiago, ma senza nessun altro acquisto, e chi sperava nei 45 milioni derivanti dala sua cessione per sistemare la squadra in ogni reparto. Il Milan ha scelto la prima strada, certa che fosse la più sicura, ma è davvero così? Thiago resta senz’altro il meglio che c’è al mondo in difesa, ma non necessitava di altro la squadra dopo le partenze in massa di quest’estate? I rossoneri hanno perso tanto, non solo a livello tecnico, ma soprattuto di mentalità e personalità. Da Nesta ad Acerbi, da Gattuso a Traorè, da Seedorf a Constant, da Van Bommel a Montolivo. Thiago vale tutto questo? Lo dirà la prossima stagione. Intanto il Milan oggi si riunisce, con la reale possibilità di rimanere al 90% la stessa squadra fino al 1 settembre, giorno di chiusura el mercato. Evento raro, ma possibile. Con Galliani però, mai dire mai.
Orazio Rotunno

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