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I destini comuni di Icardi e Torres

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Torres, una delle più grosse delusioni per Milan e Serie A.

Quando si ha il gol nel sangue, buttarla dentro è un imperativo.  L’astinenza è un supplizio. Mauro Icardi e Fernando Torres, protagonisti di un avvio di campionato con qualche alto e molti bassi, cercano riscatto contro Napoli e Verona. Non è solo un’esigenza personale, ma soprattutto di squadra. Inter e Milan attraverso un momento particolare e non hanno ancora capito che vogliono fare da grandi. I gol dei due arieti saranno fondamentali, forse tutto.

Mauro Icardi con la nuova maglia dell'Inter 2014/15

Non solo Rolls-Royce. Per Icardi è arrivato il momento di ritrovare la via della rete

ICARDI, UNA DOMENICA DI LUSSO – Trovare il nome di Icardi sulle prime pagine dei giornali non è difficile. Maurito trova sempre un modo per far parlare di sé. Dai regali per la bella Wanda alle continue esternazioni fatte fuori dai denti, l’argentino è sempre un protagonista. Finora, però, non lo è stato in campionato. Non è una questione di numeri (la media di un gol ogni due partite è invidiabile), ma di sviluppo della trama di stagione. I tre gol messi a segno finora in Serie A sono infatti arrivati in un’unica occasione, contro il Sassuolo. Fu una goleada da raccontare negli annali, un episodio, una storia a sé. Negli altri cinque incontri il bilancio è stato di zero gol. Troppo poco per uno che vuole conquistare il mondo. Si è rifatto in Europa League (quattro reti in quattro incontri, impossibile chiedere di meglio), ma è in campionato che i suoi gol pesano maggiormente. C’è un terzo posto da conquistare ed una stagione da salvare. Icardi non è in crisi, eppure il Napoli sarà un banco di prova importante. Lo affiancherà Palacio, un uomo assist ideale: potrebbe essere la sua domenica. Una domenica di lusso, e stavolta le Rolls-Royce non c’entrano nulla.

TORRES VUOLE PRENDERSI IL MILAN – E poi c’è Torres. L’attaccante del Milan, fiore all’occhiello dell’ultima campagna di mercato di Adriano Galliani, finora ha convinto solo a sprazzi. Un unico gol (bellissimo, contro l’Empoli), quattro presenze, 238 minuti giocati ed una titolarità discussa. Il Milan di Inzaghi rende meglio senza una prima punta di ruolo in campo, ma Torres è Torres. Difficile farne a meno. Ma deve sbloccarsi. Lo spagnolo non ha ancora assimilato gli automatismi offensivi della squadra e le prove d’appello non saranno infinite. Contro il Verona avrà un’altra occasione. Torres vuole prendersi il Milan sulle spalle e non farsi schiacciare dalle pressioni. El Niño è un leader silenzioso, ha carisma a sufficienza per uscire dal momento difficile. Potrebbe essere anche la sua domenica. Per il Milan, per l’orgoglio, per sé stesso. Inzaghi confida in lui così come Mazzarri punta tutto su Icardi. In mancanza d’altro, gli uomini da copertina devono essere loro.

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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