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Il Napoli ritrova Mazzarri, l’uomo che lo rese grande
Ritrovare il proprio passato è sempre un momento molto stimolante, permette di vedere i propri progressi e quelli di chi era insieme a noi. Per Walter Mazzarri e Rafael Benitez, domenica sera ci sarà un incontro incrociato, visto che per la terza volta affronteranno entrambi le proprie ex squadre. I percorsi dei due sono stati molto diversi, ma analizzando i loro trascorsi sulle panchine di Inter e Napoli si può dedurre come l’allenatore toscano dei nerazzurri sia preferibile allo spagnolo. Ecco i motivi.
RISULTATI – Prima di tutto, i risultati. A fare la tara sui successi dei due allenatori è sicuramente la qualità della rosa a disposizione. Quelle di Benitez, a Milano come a Napoli, erano indubbiamente superiori a quelle di Mazzarri. Entrambi hanno vinto una Coppa Italia all’ombra del Vesuvio, ma la squadra di Rafa partiva con l’obiettivo sbandierato di combattere per il tricolore, non per la coccarda. Mazzarri ha trascinato un Napoli Cavanicentrico al secondo posto in classifica e a un passo dai quarti di finale di Champions League, Benitez ha collezionato solo delusioni in Europa (teoricamente il suo pane) e un terzo posto che sa di compitino nel suo primo campionato. All’Inter, lo spagnolo ha si vinto il Mondiale per Club, ma con un team che pochi mesi prima aveva conquistato il Triplete. Il quinto posto del tecnico livornese alla guida della Benamata era obiettivamente il massimo possibile con gli uomini ai suoi ordini.
ATTITUDINE ITALIANA – Il motivo di questi diversi risultati è da andare a ricercare nel modo di interpretare il calcio dei due tecnici. Mazzarri è italiano in tutto e per tutto, dal “primo non prenderle” al “difesa e contropiede”. Dando peso massiccio alla condizione atletica ha saputo costruire un Napoli non bellissimo ma concreto, a differenza del suo successore. Benitez sta cercando di imporre un gioco più armonioso e spettacolare, ma in un campionato tattico come quello italiano sta incontrando parecchie difficoltà. Anche a Milano cercò di fare un calcio propositivo, ma i fantasmi del pragmatismo made in Mou che ancora aleggiavano nello spogliatoio glielo impedirono.
EMPATIA CON L’AMBIENTE – Parliamoci chiaro, entrambi non sono mostri di simpatia, ma Mazzarri grazie al lavoro è riuscito a crearsi un’immagine solida e rispettata al San Paolo. I palati più fini di San Siro ancora non lo digeriscono appieno, ma nessun tifoso potrà mai contestare all’attuale allenatore il fatto di aver messo il 100% nel suo operato. Le vacanze improvvise di Benitez nel pieno della crisi della squadra hanno fatto storcere il naso ai napoletani, incrinando un amore mai sbocciato. Domenica in ogni caso entrambi avranno la possibilità di guadagnare punti nei confronti dei rispettivi tifosi, e a parlare sarà il campo. Per il momento però, meglio Mazzarri. Se la pensate diversamente, ecco l’altro lato del Faccia a Faccia