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Da magistrato a condannato: lo strano caso di Luigi de Magistris
UN MAGISTRATO ELETTO PER LE SUE BATTAGLIE – Dopo la prima dichiarazione di Luigi De Magistris -sindaco di Napoli- condannato in primo grado per abuso di ufficio, ho provato una fastidiosa sensazione Avendo sempre affermato, che le sentenze non si commentano, si rispettano. Ma questa vicenda è così difficile e inquieta la mia coscienza, così cercherò di farlo anche con la vostra. Non ho mai amato “Giggino” come politico. Ha utilizzato Idv come un taxi, scaricando l’amico Antonio Di Pietro alla prima occasione. Ben prima della bufala sui 54 appartamenti. Nemmeno entro nel merito del suo lavoro come sindaco. Non vivo a Napoli per permettermi una simile presuntuosità. Ne ho apprezzato il lavoro come magistrato. E con me i tanti napoletani che lo hanno eletto , anche allora solo contro tutti. Luigi De Magistris è stato votato, anche grazie all’impegno profuso nell’inchiesta ribattezzata Why Not. I suoi concittadini sapevano benissimo che aveva subito un procedimento disciplinare. Un trasferimento di sede e conseguente abbandono delle indagini. I presunti illeciti sull’utilizzo di fondi statali, regionali e comunitari coinvolgevano un centinaio di politici di vario livello. Dalla Presidenza del Consiglio in giù. Tra proscioglimenti, archiviazioni e prescrizioni alla fine, dal punto di vista giudiziario è rimasto ben poco.
PROCURE NEL CAOS E ASPETTI POCO CHIARI- Scavo nei meandri della sentenza e chiedo pareri legali a chi ne sa più di me ( non sono mica Renzi), nel mentre mi domando: se Luigi de Magistris fosse rimasto al suo posto, tutto si sarebbe chiuso a tarallucci e vino ? Voglio smetterla di fare dietrologia ed inizio ad analizzare.
Luigi De Magistris viene accusato di aver disposto intercettazioni di utenze telefoniche di alcuni parlamentari, senza chiederne le autorizzazioni alla Camera e al Senato. L’ex magistrato spiega che non poteva conoscere l’identità degli intestatari. Verosimile: di solito i cellulari di ministri e parlamentari non sono sulle guide telefoniche; essendo utenze contattate frequentemente da persone indagate, era logico chiederne il monitoraggio. Insomma nessuno si è chiesto – per prima cosa- che gente frequentavano i politici intercettati. Poi vi è tutta la situazione ambientale, che definire un casino è un eufemismo. Le procure di Catanzaro e Salerno si sequestrano a vicenda i fascicoli. Altri tre magistrati trasferiti, che casualmente stavano indagando sul trasferimento disciplinare. Non è finita. Il titolare del procedimento penale -secondo quanto ha affermato Luigi De Magistris – è Achille Toro. Se non è un omonimo è lo stesso che ha patteggiato per le vicende del G8. Insomma una garanzia. Per la stessa vicenda il tribunale di Salerno ha archiviato tutto.
LA BONIFICA DI BAGNOLI E GLI SCIACALLI- E poi ancora quella vocina insistente. Si quella della coscienza inquieta. Perché l’articolo 34 del decreto Sblocca Italia è dedicato a Bagnoli. E’ pronto un commissario e poteri in deroga alla Regione Campania. Niente piano regolatore, niente ripristino delle linea costiera. Non si capisce se la bonifica si farà o meno. La figura del commissario rievoca la gestione della munnezza, che ha dissipato in vent’anni un milione di euro e sparso discariche illegali. Ora uno dei protagonisti di quello scempio –Antonio Bassolino- rialza la testa ed attacca il primo cittadino, impartendo lezioni etiche. Comprensibile la preoccupazione di De Magistris, che vede l’ombra degli sciacalli al possibile banchetto di Bagnoli, chiedendo a gran voce elezioni anticipate.
LE SENTENZE SI RISPETTANO- Eppure caro Luigi de Magistris le sentenze vanno rispettate, anche se assolvono Silvio Berlusconi. Soprattutto da chi ha una storia importante nella magistratura. Probabilmente stai solo tergiversando, in attesa di essere rimosso dal Prefetto come previsto dalla legge Severino, magari per assicurarti che giunta e maggioranza siano indenni da tentazioni e in grado di proseguire la legislatura ma poi accetta serenamente la sentenza, ripresentandoti nel 2016 con una bella aurea da martire. Forse non sei simpatico ed anche piuttosto leaderistico -ormai è una moda – come mi ha confessato un ex collega di partito, ma non credo che tu possa essere un danno per Napoli. Che ne dici si può fare no ?