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Inter, se in panchina ci fosse Simeone…

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Diego Simeone, l'antieroe del calcio moderno

Due passi in avanti e uno indietro: questo sembra il percorso di rinascita dell’Inter targata Walter Mazzarri. Ad ogni passo falso torna l’incubo della pareggite, dei risultati che non arrivano e della vetta della classifica che si allontana bruscamente. Mazzarri sta lavorando tutto sommato bene, crescendo giovani e iniziando a ricostruire un progetto a medio termine, ma sembra che il tecnico toscano non sia riuscito a ricreare a Milano il feeling che tanto bene aveva fatto all’ambiente Napoli durante il periodo partenopeo. I tifosi sono dubbiosi, pronti a salire sul carro dei vincitori dopo le vittorie, ma critici non appena i risultati scarseggiano, i giocatori a volte sembrano non seguire appieno i dettami tattici del mister. Persino il presidente Thohir, che davanti alle telecamere si dilunga in complimenti per il lavoro di WM, sembra non essere pienamente convinto del suo coach: Mazzarri è stato scelto da Moratti, senza il benestare del tycoon indonesiano, e il rinnovo di contratto fino al 2016 è sembrata a molti più una mossa di immagine che una vera investitura. Orfani ancora oggi dello Special One, a molti manca il prototipo di allenatore-condottiero: oggi un nome in netta crescita è quello di Diego Simeone, che i colori nerazzurri li conosce tra l’altro molto bene. Dove sarebbe l’Inter se il Cholo fosse sulla panchina nerazzurra?

Diego Simeone ai tempi dell'Inter

Diego Simeone ai tempi dell’Inter

ENTUSIASMO A MILLE – Idolo della Curva Nord già da giocatore, Simeone è il tipo di uomo capace di creare entusiasmo intorno alla sua squadra. Paragonato allo stesso Mourinho (o a Conte, restando nel panorama italiano), il Cholo ha dimostrato di essere un grandissimo allenatore alla guida dell’Atletico Madrid. L’ambiente inizierebbe a sostenere la squadra come non succede dai tempi del Triplete, San Siro tornerebbe ad essere fortino inespugnabile e dodicesimo uomo in campo per i nerazzurri: l’esatto contrario di quanto successo negli anni passati, dove la squadra faticava in casa perché schiacciata dalla pressione e dalle aspettative di un tifo giustamente esigente e insoddisfatto delle prestazioni del gruppo.

LA SQUADRA – Simeone l’ha dimostrato con tutte le sue squadre e soprattutto con l’Atletico dei miracoli: con il suo lavoro è in grado di far rendere i giocatori al 120%, portando ognuno al di là dei suoi limiti tecnici. La passata stagione è riuscito a vincere la Liga contro mostri sacri (e multimiliardari) come Real Madrid e Barcellona, nonostante una rosa nettamente inferiore, riuscendo a supervalutare i propri giocatori e a creare una favola da molti ritenuta impossibile. Non sarebbe impossibile quindi pensare ad un’Inter in lotta per la vittoria dello scudetto, nonostante una Juve e una Roma sulla carta nettamente superiori.

EUROPA DA SOGNO – Se per molti aspetti il Cholo si può paragonare ad Antonio Conte, in una cosa lo supera di gran lunga: la sua capacità di far rendere la squadra anche su palcoscenici europei. L’Atletico Madrid infatti non solo ha vinto la Liga, ma è arrivato anche in finale di Champions League (arrendendosi solo nei supplementari ai cugini del Real). Con Simeone quindi i nerazzurri potrebbero tornare grandi in Europa, scalando posizioni tra i club più conosciuti e rivitalizzando il brand, tanto caro al presidente Thohir e utilissimo per portare soldi freschi nelle tasche societarie.

LA TATTICA – Se Mazzarri si affida quasi unicamente al 3-5-2, Simeone potrebbe riportare a San Siro la tanto agognata difesa a 4, chiesta più volte e a gran voce sia dai tifosi che dal presidente Thohir: con il Cholo e con un mercato mirato non sarebbe difficile vedere in campo una spregiudicato 4-3-3 (come ai tempi di Catania), un triplettiano 4-2-3-1 o un più coperto 4-4-2 (come spesso usato nell’Atletico Madrid). Le sue squadre inoltre hanno sempre proposto un gioco offensivo e altissimi ritmi, proprio quello che chiede il popolo nerazzurro: perché si può vincere e si può perdere, ma ciò che è fondamentale è vedere che i giocatori buttano il sangue sul campo per i colori di appartenenza.

il Cholo sarebbe l’allenatore perfetto, perché per sedersi sulla panchina dei nerazzurri non bastano professionalità, capacità ed esperienza, ma servono anche una certa dose di carisma e feeling con l’ambiente. Mazzarri è un ottimo allenatore, ma forse non è lallenatore giusto per il mondo nerazzurro. Chiedere allo Special One per credere, l’erede del portoghese nei cuori degli interisti potrebbe essere proprio Simeone. O meglio, Sime One.

Jacopo Gino

Classe '94, studente presso la facoltà di giurisprudenza di Torino. Aspirante giornalista, cerco di unire qualità nella scrittura, nuove idee e, quando serve, una buona dose di ironia. Perché leggermi? Perché non scrivo mai cose banali e cerco sempre di proporre nuovi spunti interpretativi sui temi di cui parlo

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