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Milan: Berlusconi e il primo avvertimento per Inzaghi
Niente polemiche su Inzaghi, sia chiaro. L’allenatore rossonero gode del pieno appoggio della società e del Presidente. C’è però da dire che, anche quando Berlusconi sbotta con qualche frase, sia essa innocente e senza dietrologie, chi siede sulla panchina rossonera deve essere pronto a ricevere una tiratina d’orecchie.
IPSE DIXIT – “Io vado anche a Milanello a sostenere la squadra ma se poi non fanno quello che dico io…”. Queste le parole del numero 1 rossonero appena uscito da San Siro dopo la sfida coi bianconeri, persa per 1 a 0 grazie al gol di Tevez.
A rigor di logica, chi si aspettava che il Milan potesse dominare contro la Juventus ( squadra, cioè, che arriva da 3 scudetti consecutivi, con valori in campo di molto superiori ai rossoneri e un’organizzazione tattica e una preparazione atletica ben lontana da quella del Milan), o è un folle o un sognatore. Si sa, sognare non costa nulla, ma se poi non si scende coi piedi per terra dopo i fatidici 90 minuti, allora si, si rischia di cadere nella follia. Lo stesso Inzaghi aveva messo le mani avanti in conferenza stampa, affermando che ad oggi il Milan dista un bel po’ dalla Juventus. Ma si sa, al Presidente Berlusconi piace il bel calcio, e anche quando si rischia di perdere insaccando una valanga di gol, la filosofia resta la stessa: meglio perdere e giocarsela che perdere difendendosi. Da sempre, infatti, si vocifera che il Presidente abbia il vizio di “suggerire” formazioni o tattiche ai suoi allenatori, e tutti si ricordano il povero Allegri, quando durante un match tra Milan e Barcellona, fu bacchettato dagli spalti, con le telecamere che inquadrarono alla perfezione il labiale di Berlusconi mentre si lamentava con Galliani dell’atteggiamento della squadra.
… E I GICATORI? – Insomma, il catenaccio e contropiede non è tollerato ai vertici della piramide, anche se si porta a casa la vittoria. Di tutt’altro parere Barbara Berlusconi: “rispetto alla sfide dell’anno scorso ho visto una differenza incredibile. La Juve non è stata molto più forte di noi, non ci siamo mai arresi fino all’ultimo secondo”. Ma alla fine quello che fuoriesce sempre, a cui nessuno può fare a meno di pensare, è il calciomercato. Ai bianconeri mancavano Pirlo e Vidal in mezzo al campo, i rossoneri invece a centrocampo non si sono visti. Inzaghi ha portato entusiasmo e grinta, e si spera con il futuro anche di vedere il bel gioco. Ma la società non deve dimenticare che alla fine sono i giocatori che fanno le partite, e al Milan non ci sono nè i Pogba e nè i Tevez.