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Champions League

Champions League: la Top 11 della prima giornata

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Tevez, Juventus-Torino

E’ iniziata col botto. La competizione per club più bella e importante del mondo, la Champions League,  è partita tra gol e vittorie, sorprese e rivelazioni. Da sottolineare le roboanti vittorie di Roma, Real Madrid e Porto; oppure, le sconfitte a sorpresa di Benfica e Olympiakos contro rispettivamente Zenit e Atletico Madrid, che perdono punti preziosi. Tre punti d’oro, invece, anche per l’altra italiana, la Juventus. Il Bayern batte il City in uno dei due big match di giornata. Nell’altro, trionfa il Borussia ai danni dell’ Arsenal.

Vi proponiamo, ora, la top 11 di questa prima due-giorni di Champions, schierata con un’ ipotetico 4-3-3:

Jasmin Handanovic (Maribor): Semplicemente in versione “cugino”. Più che Jasmin, pare Samir, volando e parando di tutto e di più. Leva dalla porta almeno dieci palle gol nitide, salvo poi arrendersi a dieci minuti dalla fine al gol di Nani.

Lichtesteiner (Juventus): Un motorino. Devastante sulla fascia destra, laddove si sbrana campo e avversari. Alzasse un pò la testa, ogni tanto, sarebbe un top player.

Jerome Boateng (Bayern Monaco) : Complice una deviazione, batte Hart nel big match contro il City e regala ai suoi tre punti pesanti come il piombo. Nell’ economia del girone, può essere una vittoria decisiva. A Manchester si staranno mangiando le mani…

Maicon (Roma): Tornare in Champions, per lui, è un pò come tornare a casa. Si rivede il Maicon che vinse la coppa, quello delle sgroppate, dei gol e della tecnica insolita da terzino. Nella Roma di Garcia è un pilastro.

Kasami (Olympiakos): Peccato. Perchè ce l’avevamo in casa nostra e, come spesso sta accadendo di recente, ce lo siamo fatti scappare. Ha girato un bel pò di posti (Palermo, Fulham), ma a 22 anni -solo- ha trovato in Grecia il suo paradiso. Centrocampista moderno, mette ko i più noti avversari di mediana nella sfida con l’Atletico Madrid.

Witsel (Zenit SP): Uno dei migliori esponenti della prestigiosa scuola belga. Non quella dei pittori o degli artisti. Bensi quella dei calciatori. Segna il 2-0 che stende il Benfica e che da ai suoi una gran bella vittoria.

Modric (Real Madrid): Delizioso. Talento puro, classe sopraffina. Più che croato, pare olandese. Disegna due traccianti di platino, due cioccolatini per Ronaldo e Bale. E poi gioca tutto il resto della gara con maestria.

Grosskreutz (Borussia Dortmund): E’ il Vidal di Germania. Un uomo a tutto campo, capace di incidere in ugual misura sulla fase offensiva e su quella difensiva. E ha pure il piedino pregiato.

Brahimi (Porto): Classe 90, nato a Parigi, franco algerino. Come Zidane. A parte i paragoni blasfemi, segnatevi il nome perchè di certo se ne sentirà parlare. Rennes e Granada rappresentano il suo passato, il Porto il suo presente. Una cessione milionaria, forse, il suo futuro. Specie dopo una pazzesca tripletta come quella di ieri.

Gervinho (Roma): Se la ride. Lui, che era abituato ad essere deriso. In Premier, soprattutto, dove all’ Arsenal non trovò il suo habitat naturale. Un esterno così farà le fortune della Roma, poco ma sicuro. Una saetta, imprendibile, imprevedibile. E segna pure due gol. Perfetto.

Tevez (Juventus): Si riprende la Champions dopo più di 5 anni e dopo quasi 2000 minuti giocati. E lo fa con una magnifica doppietta: prima dopo un sopraffino scambio con Asamoah, poi con una punizione chirurgica. Welcome back, Carlitos.

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