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Autostrada Champions, le milanesi mettono la freccia: al Sud in corsia d’emergenza
Pubblicato
7 anni fa|

Presto, prestissimo per fare valutazioni dettagliate, ma al di là del banale “buongiorno che si vede dal mattino” vi sono basi solide sulle quali ipotizzare un campionato molto più aperto rispetto a quello passato. Merito del non mercato del Napoli, dell’infortunio di Rossi e i malanni perpetui di Gomez: le milanesi dunque sperano e perché no anche la Lazio: la lotta per l’ultimo posto disponibile ad accedere alla Champions League si preannuncia interessantissima.

Crisi per Fiorentina e Napoli
ROSSONEROAZZURRI GIA’ AL TOP: NAPOLI-VIOLA DALLA RABBIA – Doveva essere l’anno della rinascita per Milano, l’Inter al secondo anno di Mazzarri doveva necessariamente migliorare gioco e risultati passati, il nuovo Milan di Inzaghi avrebbe goduto di maggior tempo e credito, ma se ti chiami Milan non puoi prenderti tutta la calma del mondo prima di tornare competitivo. Detto e fatto, Milan in primis: 6 punti in due partite contro Lazio e Parma, 8 gol fatti ed uno spirito di gruppo che risulta di gran lunga l’aspetto più lampante dei primi 180 minuti in stagione. Dall’altro lato 5 gol subiti (potevano essere 6 senza l’errore dal dischetto di Candreva) sono decisamente troppi per una squadra che ambisce al terzo gradino del podio, ma è un dato condizionato anche dai clamorosi errori di ieri, difficilmente ripetibili. E tutto questo senza ancor aver mai schierato una prima punta di ruolo, ma se fosse questo il segreto inaspettato del successo? Ieri mancava anche El Shaarawy ma c’era Bonaventura, Honda ha messo il turbo, Menez finalmente ha più giornate sì che no, Abate e De Sciglio ancora latitano in difesa ma la fase offensiva è tornata quella di un tempo. E manca ancora Capitan Montolivo, a dar più qualità ad una squadra ancora in costruzione e con margini di miglioramento. Lo scetticismo dietro il mercato al risparmio di Galliani è già un lontano ricordo?
L’Inter sembra già più squadra, unica squadra in Serie A a non aver subito gol con Roma e Juve e secondo miglior attacco (meno male che il Sassuolo c’è). I giovani di Thohir stanno già entusiasmando, Kovacic ed Icardi su tutti, ma bene anche Dodò ed un Medel che come si prospettava, è già idolo della Nord. Ed anche in casa Inter non mancano le assenza: è tornato per pochi minuti il giocatore più importante degli ultimi 2 anni, Rodrigo Palacio, mentre Guarin potrebbe rivelarsi il miglior acquisto se si ricordasse di avere potenzialità da campione. Ranocchia, responsabilizzato dalla fascia di capitano sembra un altro giocatore: sicuro, determinato ed attento. L’impegno europeo, da capire quanto importante per Mazzarri, potrebbe rappresentare l’unico handicap rispetto al Milan nella corsa al terzo posto, che in questo momento la vede favorita.
Napoli e Fiorentina, per motivi diversi, perdono posizioni: i partenopei vivono un momento di depressione generale e se le cose non dovessero migliorare, all’orizzonte si intravedono scossoni clamorosi. Senza la vittoria immeritata all’ultimo secondo di Genova, oggi sarebbero ad un solo punto in classifica: Benitez trema, la sua panchina pure. Il non mercato ha di fatto lasciato intatto il Napoli versione 2013, i tifosi imputano ad un intoccabile (sino all’anno scorso) De Laurentiis le principali colpe. A Firenze invece si piange la sfortuna, per il calvario di Rossi, un calendario che l’ha subito contrapposta alla Roma nella prima (affrontata con eccessiva passività) e con Perin: diciamocelo, ieri contro un altro portiere la viola avrebbe tranquillamente vinto di tre o quattro gol di scarto. Urge ritrovare il miglior Gomez ed occhio ai giovani in rampa di lancio: Babacar e Bernardeschi scalpitano.
Ultima ma non ultima la Lazio, possibile sorpresa: la sconfitta di San Siro non doveva ingannare, aveva giocato una buona partita, migliore dei rossoneri sul piano del gioco ma mancando nella concretizzazione a differenza dei rivali. Ieri un netto successo, va’ detto, contro una delle tre squadre meno forti del campionato: ma soprattutto in casa, contro squadre di bassa classifica, i biancocelesti avevano lasciato miriadi di punti. Mercato intelligente che ha portato Basta, De Vrij e Parolo su tutti: un buonissimo allenatore come Pioli, finalmente in una grande squadra, saprà trarre il massimo da un buon gruppo. Vedere due romane sul podio a fine anno non è ipotesi così remota.
Orazio Rotunno
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