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Moto Gp

Valentino Rossi, un marziano a Misano

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Lo davano per bollito al Dottore, lo chiamavano VaLentino. Come consuetudine nella penisola italica gli haters del pilota pesarese, lo avevano letteralmente affossato, dicendo che ormai era finito e che i suoi successi erano frutto solo del fatto di aver pilotato sempre la moto più forte. Ma la classe e il talento non si comprano al mercato delle pulci. Valentino Rossi ha dimostrato ieri sul circuito di Misano di essere ancora uno dei piloti più forti del circus. Questa volta il robot dell’elettronica Marquez si è spalmato  da solo sull’asfalto nel tentativo di rincorrere un Rossi scatenato, una lotta durata 10 giri, ma con un esito differente dalle ultime volte. Una vittoria pulita, limpida e senza nessun ma.

Valentino c’è, lo sa Meda, lo sanno i tifosi e lo sanno anche Marquez, Lorenzo e tutti gli altri fenomeni della Moto Gp. Una prova di maturità frutto di un lavoro di adattamente alla nuova moto e alle nuove dinamiche in cui la differenza la fa esclusivamente la tecnologia.

Il paragone tra Rossi e Marquez è un pò simile a quello tra Messi e Maradona. Vale sembra essere Diego, genio e sregolatezza. Marquez sembra essere Messi, pilota imprendibile dell’era playstation. I tempi cambiano rapidamente, si evolvono come la tecnologia, ma mai fare comparazioni tra due ere differenti, tra due campioni con quasi tre lustri di differenza. A tutte le cassandre del numero 46, adesso è chiaro come Valentino sia un campione anche all’alba del suo tramonto ma definirlo una ‘pippa’ è come definire Leonardo da Vinci un’idiota.

@MassiRiverso

Direttore Editoriale Sportcafe24.com. Da oltre 10 anni mi occupo della gestione editoriale del nostro magazine, formando giornalisti sportivi e copywriter.

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