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Cinema

Bogdanovich conquista Venezia con She’s funny that way

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Bodganovich alla Mostra del Cinema di Venezia con she's funny that way
She's funny that way è l'ultimo film di Bogdanovich presentato a Venezia

She’s funny that way è l’ultimo film di Bogdanovich presentato a Venezia

È un vero successo a Venezia per She’s funny that way, l’ultimo esilarante (quanto sofferto) lavoro del regista americano Peter Bogdanovich, che dopo sette anni di assenza, ritorna nelle sale con una nuova nostalgica pellicola ispirata alle screwball comedy anni ‘40. La formula è sempre la stessa: equivoci, dialoghi brillanti ed un intreccio rocambolesco ricco di colpi scena. Il risultato è un’ora e mezza di leggero e sofisticato divertimento che, grazie anche al contributo di Wes Anderson e Noah Baumbach, poggia sul continuo e perfetto incastro tra situazioni e personaggi strampalati.

IL RACCONTO – Izzy (in arte Glow) è una call girl di Brooklyn che sogna di fare l’attrice. Ingaggiata per passare la notte nella suite di un lussuoso albergo a Manhattan, si imbatte in Arnold, un regista teatrale dedito alla famiglia e al lavoro che ogni tanto si concede qualche piccola distrazione. Tra i due nasce un bel feeling e Arnold, sedotto dalla dolcezza della ragazza, le offre 30.000 dollari per cambiare vita e dedicarsi esclusivamente alla recitazione. Il giorno dopo Izzy si presenta al suo primo provino: si tratta di interpretare la parte di una squillo in nuovo spettacolo di Broadway, peccato che il regista della pièce sia il suo affascinante benefattore e la protagonista la di lui consorte Delta Simmons. Da questo istante una serie di improbabili eventi e personaggi darà vita ad un susseguirsi di sketch comici in un crescendo di pura e vivace ironia.

I RETROSCENA – Il film, presentato in anteprima alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia, nella sezione fuori concorso, nasce dieci anni fa da una sceneggiatura di Bogdanovich e Luise Stratten, intitolata Squirrels to the Nuts,  in omaggio ad una celebre battuta di Fra le tue braccia di Lubich. Dopo la morte di John Ritten, per il quale la pellicola era stata pensata, il progetto viene accantonato finché gli autori Anderson e Baumbach non decidono di produrla, affidando a Owen Wilson il ruolo da protagonista. In un Festival dai forti accenti malinconici, She’s funny that way di Bogdanovich viene accolto con applausi e fragorose risate, segno che la coralità del racconto, i dialoghi dal ritmo incalzante e l’estremo citazionismo (che culmina con un cameo del maestro delle citazioni), hanno divertito ed emozionato più di molte altre pellicole in concorso, mettendo d’accordo il pubblico della sala Darsena e i giornalisti in conferenza stampa.

Patrizia Culmone

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