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La Opinión

Milan con le ali, Juve in infermeria: e il match di San Siro si avvicina

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Inzaghi-Allegri pronti a sfidarsi

“Pensiamo solo alla prossima partita”, in casa Juve e Milan risponderebbero così alla domanda sul match di San Siro in programma sabato 20 Settembre. Vero, ma sotto sotto non ci crede nessuno. Ci pensa eccome Allegri, ne sono certo: tornerà nella sua ex casa alla guida della rivale, favorita al titolo; ci pensa eccome Galliani che sogna di battere quel “furbacchione” del Conte Max, magari arrivando allo scontro da capolista, dopo aver battuto il Parma. Se fino a qualche tempo fa la Juve sarebbe partita strafavorita, ad oggi le cose potrebbero non essere più così, anche grazie ad un nuovo Milan e ad una Juve che perde i pezzi.

Arturo Vidal dopo l'operazione al ginocchio, ora la coscia potrebbe fargli saltare il Milan

Vidal dopo l’operazione al ginocchio, ora la coscia potrebbe fargli saltare il Milan

ALLA JUVE POCO ALLEGRI – tegole bianconere sulla nuova villa di Allegri. Pochi giorni fa Vidal aveva tuonato su Twitter: “Il mio ginocchio è ok, finitela di inventare”. Parola di Vidal, tutti contenti, tranne la sua gamba. L’esito è più o meno chiaro: distrazione muscolare a carico del semitendinoso della coscia destra. Pessima notizia per Vidal, per Allegri e per la Juventus che, con tutta probabilità, dovrà fare a meno del cileno contro l’Udinese, nell’esordio in Champions con il Malmoe e a San Siro con il Milan, anche se si spera di recuperarlo almeno per i rossoneri. Anche Carlos Tevez potrebbe seguire i prossimi appuntamenti della Juve dalla tribuna. Per l’attaccante argentino problemi muscolari ad una coscia, previsti a breve gli esami diagnostici. Se nel reparto avanzato bianconero la situazione è tutt’altro che rosea, anche in difesa non mancano i grattacapi: Chiellini e Barzagli dovranno dimostrare di aver superato a pieno i rispettivi infortuni per tornare arruolabili, dettaglio tutto da dimostrare. Con anche Pirlo che rimane in dubbio per il rientro, l’unica buona notizia arriva dalle prestazioni di un super Pogba con la Nazionale francese e in profumo di rinnovo. In questi giorni più neri che bianconeri, il transalpino è l’unica àncora di salvezza. Per Allegri sono giorni di gioie e dolori.

CASA MILAN – Incredibile pensare che un mese fa la parola Milan era sinonimo di: figuraccia USA, niente mercato e grana Balotelli. La situazione sembra decisamente cambiata per Inzaghi, che si ritrova ora a gestire una rosa che può seriamente fare bene viaggiando sulle ali dell’entusiasmo post Lazio. La difesa appare più solida, con la coppia Zapata-Alex che si completa bene, anche se continua a tenere banco il “caso” Rami – effettivamente inspiegabile –  tanto voluto dalla società e scomparso dai radar dopo essere andato vicino ad una strana quanto clamorosa cessione al Monaco. A centrocampo Bonaventura ha stregato Inzaghi, sicuro che la duttilità dell’ex Atalanta possa davvero far fare il salto di qualità al suo Milan, teoria più che condivisibile. Poi c’è il Niño Torres, scommessa che se vinta farebbe davvero mettere la quinta marcia alla stagione del Milan. C’è comunque un “se” davanti. Ciò che per ora sta facendo la differenza più dei giocatori stessi, sono le motivazioni che i rossoneri sembrano aver ritrovato, dopo qualche anno di buio. La compagine di Inzaghi finalmente si aggiudica il termine di “Squadra”: lavora e lotta insieme, dettagli che a San Siro non si vedevano da parecchio tempo. Viene automatico pensare che la partenza di Balotelli c’entri qualcosa in tutto questo, che abbia forse aiutato a ricordare all’intero ambiente il valore di questi dettagli? Indubbiamente si tratta di uno spirito essenziale per arrivare al successo, o anche solo per una vera rinascita. Al Milan ora si sta bene, così appare, e non importa se elementi di disturbo provano a rovinare questa pace: Pato che scarica le colpe dei suoi infortuni al Milan; o le provocazioni a Galliani riguardo all’amico Lotito, onnipresente in Azzurr0. Galliani vuole 80mila tifosi a San Siro per il match con la Juve. Un mese fa sarebbe stata un’utopia, ora una concreta possibilità.

Jacopo Rosin (@JacopoRosin)

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