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Wimbledon, erba indigesta per Nadal. L’analisi dell’eliminazione del maiorchino

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Nadal saluta il pubblico
Nadal saluta il pubblico dopo la sconfitta

WIMBLEDON (LONDRA), 30 GIUGNO – Erano circa le 23 italiane,quando dal centrale di Wmibledon, Nadal si apprestava a lasciare il campo tra gli applausi dei paganti insieme all’avversario Rosol, ma questa volta il maiorchino arresta la propria corsa verso il titolo, dopo appena due turni. La serata di ieri ha riservato forse una delle piu’ grandi sorprese della storia del tennis, in assoluto di Wimbledon, e a compierla e’ stato un ragazzone di Brno, numero 100 del ranking, per la prima volta sull’erba londinese, che senza timore ha retto la tensione giocando con la sfacciataggine di un veterano.

Sin dal primo set si era visto un Nadal in difficoltà, soprattutto sul rovescio, cio’ nonostante il tie break gli consentiva di aggiudicarsi il primo set, ma era solo l’inizio della fine. Rosol continuava a giocare con intensità, con colpi profondi e precisi, che gli consentivano tra lo stupore del pubblico e del suo stesso avversario di portarsi avanti di 2 set a 1, con un doppio 6-4, e concedersi un riposo nel quarto set che consentiva ad un rigenerato Nadal di portare l’incontro all’ultimo e decisivo set. A questo punto ecco che la sorte gioco un brutto scherzo al maiorchino, per permettere l’accensione delle luci artificiali serve una sosta di circa 40 minuti, che permette a Rosol di riprendersi, mentre innervosisce e non poco Nadal. Il quinto set sembra la copia dei due gia vinti dal ceco, con la differenza che gli ace di Rosol alla fine saranno 22 in 6 turni di servizio e il break conquistato a inizio set risultera’ decisivo. L’ultimo gioco segna la resa del campione, che senza neanche provarci si arrende sotto i colpi decisi dell’avversario, che meritatamente ha l’onore di inginocchiarsi, in segno di vittoria, dopo aver servito l’ultimo e decisivo ace.

Una serata magica per Rosol, da Carneade a carnefice, un’impresa dato che Nadal non lasciava uno slam al secondo turno dal 2005, quando ancora ai primi passi nel circuito veniva sconfitto proprio a Wimbledon dal lussemburghese Muller. La perdita del numero due del tabellone apre un varco per l’eroe di casa Murray, che a questo punto non avendo l’ostacolo principale in un’eventuale semifinale, potrebbe puntare alla finale, e forse a quel titolo che ormai a Londra aspettano da tempo. Fosse la volta buona?

a cura di Ciro Vignola

Ideatore e responsabile SportCafe24.com e CalcioEstero24.com

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