Football
Italia, un europeo nel segno di Pirlo!
Pubblicato
9 anni fa|

VARSAVIA, 29 GIUGNO – Contro l’Inghilterra E’ un dato di fatto, lunedi contro l’Inghilterra è stato il rigore di Pirlo a seppellirli. Gli inglesi erano in vantaggio di un rigore per l’errore di Montolivo e Andrea, freddo come un ghiacciolo, gli ha accarezzato in rete quella meraviglia. Possiamo solo lontanamente immaginare quanto quel rigore sia stato devastante dal punto di vista psicologico. Certo è che, da quel momento in poi, gli inglesi hanno tremato, sbagliando due rigori e perdendo la partita.
Contro la Germania E’ un dato di fatto, il fenomeno Pirlo ha colto ne segno anche ieri sera contro i tedeschi. Una partita straordinaria giocata alla sua maniera, da regista sopraffino qual è. E poi, quando c’era da difendere, da interdire e da salvare gol sulla linea Pirlo rispondeva sempre presente… La Germania non sapeva più che fare per limitarlo. E alla fine è uscita sconfitta. Merito dell’Italia, merito di Pirlo.
Storia passata e recente Il giocatore in questione, Andrea Pirlo, nato a Brescia nel 1979, è stato un predestinato del pallone. Inizia la carriera come trequartista nel Brescia, squadra della sua città. Poi Carlo Mazzone, l’allenatore con più presenze ed esperienza in Serie A, ha l’intuizione che gli cambierà la carriera. Lo sposta davanti alla difesa, come regista puro. Classe cristallina, piedi fatati e fantasia fuori dal comune fanno si che Pirlo diventi un top player. La maturazione si completa quando approda in un grande club come il Milan, nel quale arriva vincere Champions, Scudetti e quant’altro ci sia da vincere per un calciatore, mondiale compreso. Nella scorsa estate, per cercare nuovi stimoli (lui) e per risparmiare ( il Milan) lascia i rossoneri dopo 10 stagioni e va alla Juventus, sorprendentemente a parametro zero. E’ l’anno della rinascita. Quello che sembrava un giocatore spento, in declino e a tratti apatico ritorna ad essere il migliore del mondo nel suo ruolo. Ritrova voglia, motivazioni, una squadra che gli si addice. Vince lo scudetto e raggiunge una finale di Coppa Italia.
Capitolo Europeo Poi a Giugno arriva l’Europeo. Li è tutta un’altra storia, non c’è nulla che conti a parte la forma fisica, la voglia e la concentrazione espressa in quei pochissimi giorni. Pirlo ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno, dimostra di essere un grande. Dal punto di vista umano, professionale, caratteriale. Un leader a tutto tondo. Un campione dentro e fuori dal campo. Un trascinatore. Nella prima partita contro la Spagna il risultato è fermo sullo 0-0. Lui prende la palla inventa per Di Natale ed è gol. Contro la Croazia, la partita è ancora una volta ferma sullo 0-0. Pirlo con una punizione chirurgica sblocca il risultato. Arriva la partita decisiva con l’Irlanda, ed i due gol arrivano su altrettanti corner da lui battuti. Ai quarti c’è l’Inghilterra. Si arriva ai rigori. L’Italia è sotto per l’errore di Montolivo. Lui prende il pallone, lo posiziona e oplà, cucchiaio … lampo di genio … colpo di fantasia. L’Italia è in semifinale. Arriva la Germania di Loew e Andreino è sempre li, a lottare, a salvare e da buon regista, a girare il film della partita, dettando i tempi e i passaggi. Cosa aggiungere?
Storia futura Domenica c’è la finale. La Spagna. La preda più ambita. La partita più importante. La coppa più bella. Pirlo sarà in campo, ovviamente. Speriamo ci regali un’altra sorpresa delle sue. Un altro tocco di fino. Che ci regali un’altra serata magnifica. Lui lo vuole più di tutti. ‘Sono qui per vincere l’Europeo’ ha detto in settimana. Vai Pirlo continua ad inseguire il tuo sogno, che poi è anche il nostro. Un sogno che oggi si chiama finale, domani potrebbe chiamarsi Europeo, dopodomani Pallone d’Oro…
Antonio Fioretto
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