Cinema
Il Gabinetto del Dr. Caligari in versione restaurata a Milano
A Milano dal 30 giugno all’1 Agosto, il MIC (Museo interattivo del cinema) presenta Estate Tabacchi 2014, una rassegna dedicata al cinema d’autore, che prevede, tra le opere in programma, alcune pellicole escluse dal mercato della distribuzione e i grandi classici conservati dalla Fondazione Cineteca Italiana. Il tutto ambientato nell’ex Manifattura Tabacchi, sede del CSC e rinomato polo della cultura cinematografica italiana. Tra i 25 film in cartellone, il Gabinetto del Dottor Caligari, il capolavoro massimo dell’espressionismo tedesco, verrà riproposto giovedi 17 Luglio nella versione del suo ultimo restauro e accompagnato dal vivo dalla pianista Francesca Badalini.
IL GABINETTO DEL DOTTOR CALIGARI – Il 26 Febbraio 1920 viene presentato per la prima volta in Germania il Il Gabinetto del Dottor Caligari, il film che rivoluzionerà il linguaggio cinematografico del tempo e diventerà il simbolo del movimento espressionista. Nella piccola cittadina di Holstenwall una serie di efferati delitti minaccia la tranquillità del paese. Intento a svelare l’identità del pericoloso assassino, il giovane Franz inizia ad indagare sulla vita del Dottor Caligari, un misterioso gentiluomo trasferitosi da poco in città in compagnia del prodigioso Cesare, un sonnambulo che, una volta svegliato, ha il potere di predire il futuro. Dopo accurate indagini, Franz scopre che Caligari è il mandate degli omicidi, mentre Cesare è soltanto l’esecutore che agisce sotto ipnosi. Una volta smascherato, il dottore viene rinchiuso nell’istituto correttivo della zona, ma nei frame successivi scopriamo che questo non è il reale epilogo del film e che un’altra inquietante verità si cela nel racconto del protagonista.
IL RACCONTO ORIGINALE – Il soggetto originale scritto a quattro mani da Carl Mayer e Hans Janowitz vuole che il film si concluda con la reclusione di Caligari, ma poco prima di iniziare le riprese il finale viene modificato: i crimini compiuti dal malefico psichiatra, ora, non sono più reali, ma diventano le allucinazioni di un pazzo. Questa scelta ridimensiona il carattere rivoluzionario del film, che nella sua prima stesura, vuole essere una denuncia all’autoritarismo e all’abuso di potere da parte dello Stato, accusato di servirsi della costrizione per ridurre gli uomini in uno stato di incoscienza e abnegazione. Ciò nonostante, l’opera di Robert Wiene mantiene la sua forza innovativa sia a livello tematico, che formale, generando un forte impatto su tutto il cinema tedesco del periodo post-bellico. Le ambientazioni fantascientifiche, la scenografia volutamente irreale, la continua contrapposizione tra luci ed ombre e il ricorso a tematiche che mescolano il sogno e la legenda popolare diventano le costanti di tutto il periodo espressionista e delineano i caratteri fondamentali del il genere noir.
Come per molti altri capolavori dell’epoca, esistono innumerevoli versioni del film, quella che verrà proiettata, in occasione della rassegna Estate Tabacchi 2014, è relativa all’ultimo restauro realizzato con il materiale proveniente dall’archivio della Cineteca italiana.
Patrizia Culmone