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Asta per Iturbe, quando la domanda è:”Perchè?”
“La Juve offre 25 milioni di Euro” , “Il Milan rilancia, arriva a 28”, “Marotta sferra l’attacco finale, 30 milioni!”: no, non è un’asta da sogno di qualche anno fa, ma un’allucinazione terribilmente moderna. Benvenuti ad Iturbeland.
IDENTIKIT – Facciamo un po’ di cronistoria. A fine campionato scorso, sia Milan che Juventus gridano in coro: “Abbiamo bisogno di un attaccante!”. Per motivi diversi, entrambi cercano lo stesso giocatore: uno capace di stare stabilmente in attacco, che segni parecchio, con esperienza possibilmente internazionale e che dia garanzie per il salto di qualità. Ad entrambe viene in mente, ancora oggi non si sa perché, un solo nome: Juan manuel Iturbe. Bene, qualcuno informi Galliani e Marotta, che ciò su cui hanno messo così prepotentemente gli occhi è 1) un’ala, non un’attaccante 2) un ragazzo di 21 anni, che al Verona ha fatto il primo campionato completo della sua vita e che alla sua prima esperienza europea seria, col Porto, ha steccato (rispedito in patria dopo sei mesi). 3) uno che tutto è fuorché un goleador (massimo complessivo 8 gol in stagione). Per dirla in altre parole, se si giocasse ad “Indovina chi”, Juve e Milan sarebbero fuori ancor prima di cominciare.
CE L’HO E NON MI MANCA – Intendiamoci, il ragazzo tutto sembra fuorché scarso (ottimo in progressione, buon dribbling, sinistro al fulmicotone, un po’ di garra sudamericana), ma, al di là del fatto che non sembra valere tutti quei soldi, entrambe le strisciate rischiano di trovarsi in rosa un doppione costosissimo e fuori dalle logiche tecniche degli ultimi anni. Chi ha seguito l’ultimo campionato, sa bene che Iturbe ha fatto l’ala destra di un attacco a tre con licenza di tornare a centrocampo per provare gli inserimenti o la progressione, quindi alla Juve avrebbe tutti gli spazi copertissimi, perché si pesterebbe i piedi o con Tevez o con Lichtsteiner,mentre al Milan costringerebbe ad un cambio di sistema di gioco e si andrebbe a pestare i piedi con Balotelli, che ama andarsi a prendere palla da dietro.
L’IDEALE TERZA INCOMODA – Per assurdo, chi avrebbe più bisogno di Iturbe, è chi ha smesso di cercarlo: la Roma e l’Inter. La prima per creare un attacco letteralmente imprendibile (Gervinho, Destro, Iturbe) l’altra per sostituire Icardi, di cui riprende le ottime caratteristiche con una migliore disciplina tattica. Ma anche lì è una questione di prezzi. Icardi sarebbe venduto agli stessi prezzi con cui prendere Iturbe. Ed allora che senso ha?
PORTO SICURO – Per ora, da questa asta, solo una squadra ha sicuramente guadagnato: il Porto, che ha appena incassato dal Verona 15 milioni di euro per il riscatto dell’ala, pagato 4 milioni solo due anni fa. Detta in breve: Sogliano, convinto di cedere Iturbe a Milan o Juventus, ha giocato pesante facendo dipendere da questa asta tutto il mercato del Verona. Se l’asta saltasse, come buon senso tecnico-tattico-economico vorrebbe, il povero DS del Verona sarebbe bruciato dal suo stesso fuoco. Insomma, nel menù del giorno, overvaluation per tre, il vino (rigorosamente Porto) lo offre la casa…
Modestino Picariello
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