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Calciomercato: addio alle comproprietà, ora tocca al prestito

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Alessandro Matri, con la fine delle comproprietà, probabilmente lascerà il Milan in prestito

Alessandro Matri, con la fine delle comproprietà, probabilmente lascerà il Milan in prestito

Da oggi, data d’inizio del calciomercato, i club italiani non potranno più imbastire acquisti e cessioni con una formula di negoziazione che, per anni, è stata una peculiarità solo nostrana: le comproprietà. Con questa scorciatoia le società italiane erano solite stipulare accordi su giocatori, soprattutto giovani o in cerca di rilancio. Grazie a questo esercizio di mercato i piccoli club erano invogliati a far giocare i ragazzi (poichè, in caso di esplosione, la propria metà del cartellino sarebbe valsa un piccolo tesoretto), dall’altra le big conservavano comunque il controllo del calciatore che, altrimenti, non avrebbe trovato spazio da loro. Negli anni, però, di questa formula si è spesso abusato, finendo per intasare il mercato e creando casi di scippi clamorosi alle buste (il più celebre rimane quello di Paolo Rossi da parte del Vicenza ai danni della Juve).

VIA AI PRESTITI –  Con l’abolizione delle comproprietà , ora i club,  sempre a corto di soldi, si butteranno su una nuova formula: quella del prestito. Questo meccanismo di transizione, già molto usato, subirà certamente un’impennata in questa stagione. Se, però, con la comproprietà, l’attenzione si spostava sul valore del cartellino del giocatore, con il prestito si pensa principalmente al contratto. Il prestito, infatti, di norma è di quattro tipi: secco, oneroso, con diritto di riscatto (cioè la società che otterrà il prestito potrebbe acquisire tutto il cartellino del giocatore ad una cifra prefissata al momento del primo accordo), o con obbligo di riscatto (la società che detiene il prestito, a fine stagione sarà obbligata ad acquistare il giocatore).

CONTRATTI ONEROSI DI CUI LIBERARSI – Di fatto, la formula del prestito servirà alle big per liberarsi di giocatori con il contratto pesante (che sarebbe pagato tutto o in parte dalla società che detiene le prestazioni del calciatore), abbattendo il monte ingaggi. Occorrerà vedere, però, che fine faranno i giovani: non tutte le società piccole, infatti, avranno interesse a valorizzare un giocatore in prestito secco, sapendo che poi tornerà alla base. E’ quindi probabile che, per invogliare le piccole società, si userà un altro sistema di transazione, molto comune in Spagna: prestito con diritto di riscatto a favore della piccola di turno, con possibilità di controriscatto per la big.

TANTI GIOCATORI IN ESUBERO – In questo momento, in serie A, i giocatori in esubero che devono essere smaltiti. Pensiamo a Matri, Schelotto, Borriello, El Kaddouri, De Ceglie, solo per fare qualche nome. In tutto, secondo una stima, della Gazzetta dello Sport, sono 218 i giocatori da piazzare, tra vecchi e giovani, Ebbene, questi giocatori potrebbero presto stabilirsi altrove proprio grazie alla formula del prestito. Tra i piccoli club, una società che sta utilizzando questo sistema per rinforzarsi è il Cesena. Basti pensare che, dall’Atalanta, i giocatori in prestito sono già quattro (Capelli, Marilungo, Cazzola e Giorgi) e un quinto (Nica) è in arrivo. Di fatto, con questo nuovo tipo di accordo, si intensificheranno gli accordi di partnership tra società medio-grandi e quelle piccole. Un esempio lo si è avuto lo scorso anno con Livorno e Sassuolo che hanno fatto affari soprattutto con Inter e Juventus. Si va, quindi, verso una nuova era. Con sempre meno soldi, occorrerà trovare nuove idee per muovere il mercato e rivitalizzare un calcio italiano ormai alla frutta.

Davide Luciani

Giornalista, web content e SEO Copywriter. Sono una delle firme storiche di Sportcafe24. e da oltre 10 anni vi racconto storie di sport e indiscrezioni di calciomercato

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