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Le due facce di Neymar: talento cristallino o tuffatore incallito?

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Neymar, attaccante del Brasile Mondiali

Settembre 2010: Santos-Atletico Goianense, Marcelo, compagno di Neymar si incarica di calciare una punizione e un calcio di rigore, Neymar non ci sta, è convinto che quei calci piazzati spettino a lui. Il risultato è che da quel momento Neymar gioca da solo, smette di passare il pallone e tenta solo dribbling assurdi tra la rabbia dei compagni di squadra.

FENOMENO DA BARACCONE – Il giovane brasiliano a livello tecnico è sicuramente tra i migliori prospetti del panorama mondiale, non a caso lo scorso anno il Barcellona ha pagato ben 57 milioni di Euro per assicurarselo. Ma a livello mentale? La scenata risalente ai tempi del Santos è solo la più plateale, basta guardarlo giocare per rendersi conto che ogni contatto è accentuato e che ad ogni fallo sembra essere stato abbattuto da un cecchino. Questo sommato ai futili giochetti da circo lo rendono antipatico a molti. Il motivo di tutto ciò? Ovviamente ingannare il direttore di gara, così come è riuscito a fare nella sfida dello scorso Ottobre contro il Celtic Glasgow. Scott Brown, centrocampista avversario prosegue la corsa cercando il contatto con Neymar ormai a terra, il tocco c’è, ma la reazione del brasiliano è da premio Oscar. E purtroppo quest’episodio non è un caso isolato, le scene ormai si ripetono partita dopo partita, lo stesso Mourinho dopo la sfida con il Celtic lo ha etichettato davanti alla stampa come simulatore.

TALENTO VERDEORO – Lasciando però da parte l’atteggiamento mentale, e esaminando prettamente l’aspetto tecnico di Neymar, il talento è indiscutibile. Basterebbero le statistiche per sottolineare questo aspetto, a 22 anni Neymar ha segnato 35 goal con la maglia del Brasile, cifra che gli vale il titolo di sesto miglior cannoniere della storia della nazionale verdeoro. Davanti a lui spiccano le leggende, Pelè, Ronaldo, Romario, Zico e Bebeto.. leggende che vedrebbero i loro record vacillare se il giovane Neymar continuasse a segnare con questa continuità. Nella sua prima stagione europea Neymar ha segnato 15 goal, ma il Barcellona è stato affondato sia in Champions che in Liga dall’Atletico di Simeone.

Per diventare un fuoriclasse assoluto quindi Neymar dovrà lavorare molto sul piano mentale, ma se non avrà voglia di farlo sarà in buona compagnia tra i suoi connazionali Marcelo e Fred.. Del resto chi va con lo zoppo impara a zoppicare.

Kevin Brunetti (@Kevinbrunetti)

Ventenne italo-americano, il mio cuore è diviso tra Firenze e Los Angeles. Aspirante giornalista sportivo dalla smisurata passione per il basket e per il calcio, attualmente Coordinatore della sezione Basket per SportCafe24 e studente di Scienze Politiche.

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