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Pagelle Svizzera-Ecuador 2-1: Seferovic manda gli elvetici in paradiso

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Seferovic manda in paradiso la Svizzera con il gol vittoria al 93' contro l'Ecuador

Nella cornice dell’Estadio Nacional di Brasilia va in scena la prima partita del Girone E, comprendente anche Honduras e Francia.
La Svizzera di Hitzfeld soffre e va in apnea continua contro un sorprendente Ecuador ma riesce a trovare 3 punti pesantissimi grazie ai cambi decisivi del proprio allenatore che, attraverso le mosse Mehmedi e Seferovic, riesce a capovolgere le sorti di un incontro fino a quel momento all’insegna del dominio Ecuadoregno.
La formazione di Rueda, schierata con un roccioso 4-4-2 esce dal campo con tanti  applausi ma anche rimpianti di fronte a quella che rischia di essere un’occasione sprecata.

PAGELLE SVIZZERA:

Benaglio 6 – L’estremo difensore svizzero realizza una prestazione solida e senza mai mostrare vere incertezze. Nulla può in occasione del goal  di Enner Valencia che salta indisturbato al centro dell’area, doopodichè la sua partita diventa ordinaria amministrazione con un solo brivido nella ripresa quando è costretto ad un uscita dai pali con i piedi per cercare di anticipare lo stesso Valencia.

Lichsteiner 5 – Il terzino-esterno della Juventus ha il compito apparentemente più semplice dei due terzini svizzeri dovendo tenere a bada Jefferson Montero e non Antonio Valencia, invece il  giovane furetto su quella fascia è infermabile e anche in fase offensiva la spinta di Lichsteiner è quasi nulla.

Djourou 5.5 – L’inizio è negativo, al 22° perde di vista  insieme ai compagni Valencia in occasione del goal e successivamente è costretto spesso e volentieri a rimanere in apnea quando i  rapidi attaccanti dell’Ecuador lo puntano ma, in qualche modo, riesce a cavarsela.

Von Bergen 5,5 – Inizio di partita pessimo anche per il centrale ex Cesena che soffre particolarmente la fisicità di Caicedo, dopodichè riesce a prendere le misure senza mai convincere realmente.

Rodriguez 6,5 – Come i compagni di reparto soffre particolarmente il primo tempo all’arrembaggio della Colombia, dopodichè vista la giornata di riposo in fase di spinta presa da Antonio Valencia decide di premere sull’acceleratore fino all’assist al 93° che porta ai 3 punti la Svizzera.

Behrami 6 – Per 92 minuti è il lontano parente del centrocampista ammirato sotto la gestione Mazzarri al Napoli, soffre la velocità Ecuadoregna e sbaglia un quantitativo enorme di passaggi. Dopodichè al 93° è da una sua palla recuperata con enorme veemenza che parte l’azione del 2-1.

Inler 6 – Esattamente come il compagno di reparto oggi vive una giornata di difficoltà, ma quantomeno il numero di passaggi sbagliati  è molto più basso e più di un idea diventa pericolosa per la retroguardia Ecuadoregna.

Shaqiri 6,5 – Era il giocatore più atteso nella Svizzera e le attese vengono solo parzialmente tradite dal punto di vista tecnico. Infatti la sua velocità viene sempre tenuta a freno grazie a continui raddoppi e alla necessità di accentrarsi per trovare un po di respiro  alla manovra, però il lavoro di quantità è fondamentale per tenere in piedi il reparto offensivo svizzero.

Xhaka 4,5 – Tra i pezzi pregiati di questa Svizzera, il ragazzo del ‘gladbach si ritrova a condurre in prima persona spesso le manovre offensive degli Elvetici ma i risultati  sono negativi. Nessun tiro in porta, nessun passaggio degno di nota e in generale lo  si  nota solamente per qualche tentativo di pressing mai realmente andato a segno.

Stocker 4,5 – La sua partita dura solamente 45 minuti e, esattamente come Xhaka, non si registra nulla degno di nota.
Prova qualche sporadica corsa o a cambiare di posizione ma Paredes riesce a stopparlo senza problemi. (Dal 45° Mehmedi 6,5 – Il suo subentro segna il cambio passo che serviva alla Svizzera per sbloccare la partita. Dapprima il goal pesantissimo da calcio d’angolo, dopodichè tanto lavoro di quantità per fermare i contropiedi dell’Ecuador. Mezzo voto in meno per la scelta sbagliata nel contropiede 1 vs 3 al 72° in cui sceglie Shaqiri anzichè Drmic lanciato  a rete)

Drmic 5 – Deludente l’esordio a Brasile 2014 dell’ex bomber del Norimberga, appena acquistato dal Leverkusen, che viene sgridato dai compagni per il poco pressing nei confronti degli avversari. Lo si nota solo per un goal annullato per fuorigioco e al momento del cambio ma le colpe non sono solo le sue, infatti arrivano pochissime palle goal per lui. (Dal 74° Seferovic 7 – Entra e fa a spallate con qualunque avversario, dopodichè al primo pallone realmente giocabile insacca il goal che lancia la Svizzera in temporanea vetta solitaria nel Girone E. Cosa chiedergli  di più?)

Hitzfeld 7,5 – Vero e proprio protagonista nella rimonta della Svizzera. La formazione messa in campo inizialmente è sulla carta la più giusta, ci pensano i suoi a complicargli la vita con un primo tempo disastroso a cui Hitzfeld pone rimedio con i cambi di Mehmedi e Seferovic, coloro che darannno i 3 punti alla Svizzera.

PAGELLE ECUADOR:

Dominguez 6 – In ballotaggio fino all’ultimo per la titolarità viene scelto per partire dall’inizio dopo essere stato riserva nelle varie amichevoli pre-mondiali. La prestazione è tutto sommato positiva, con qualche sbavatura mai realmente concretizzata dagli avanti svizzeri. Sui 2 goal subiti è incolpevole.

Paredes 5,5 – Fisicamente e atleticamente il ragazzo c’è, tecnicamente si notano ben presto i limiti con palle spazzate ai primi segni di pressione dei propri avversari e sopratutto l’ingenuità allo scadere che fa partire l’azione del contropiede del 2-1 in cui è assente non giustificato nella discesa di Rodriguez.

Guagua 6 – La gestione di un cliente come Drmic non è delle più semplici, ma il difensore se ne occupa ottimamente costringendolo  spesso ad uscire dall’area. Sul goal di Seferovic è spettatore non pagante.

Erazo 6 – Esattamente come il collega di reparto è costretto a vivere in continua apnea di  fronte alla fisicità di Drmic e ai possibili inserimenti di Xhaka, ben presto col passare dei minuti però il centrale del Flamengo capisce che i pericoli potrebbero arrivare piiù dalle zone esterne e acquisisce sicurezza anche in fase di impostazione.

Ayovi 6,5 – Vera e propria sorpresa di giornata. 35 primavere e non sentirle per il terzino col numero 10 del Pachuca, che torna ai mondiali dopo aver saltato quelli nel 2006 e si conferma perno difensivo, costringendo Shaqiri ad accentrarsi e facendo ammonire Djourou con un gran filtrante a metà ripresa.

A.Valencia 5 – Era l’uomo più atteso  nell’Ecuador e invece il periodo negativo del Manchester United sembra proseguire anche con la propria nazionale. Su quella fascia è addirittura più appariscente nelle sue discese Paredes e Valencia finisce di fatto oscurato da Montero, che diventa il principale motore del gioco Ecuadoregno

Gruezo 6 – Partita senza infamia e senza lode per il centrocampista giovanissimo dello Stoccarda che riesce a farsi notare nel primo tempo solamente per un tentativo di sfondamento mal  gestito da Caicedo

Noboa 5,5 – Doveva essere l’elemento carismatico dei due centrali di centrocampo e invece Gruezo ne ruba spesso maggiormente l’occhio, con il centrocampista della Dinamo Mosca che si limita a tanto lavoro oscuro e più di un fallo ingenuo.

Montero 7 – Se qualcuno pensava che dopo Campbell del Costa Rica fossero finite le sorprese di questo  mondiale ecco che Jefferson Montero sorprende tutti. Mentre tutti in campo sembrano spesso rifiatare lui continua indisturbato a macinare chilometri su chilometri creando da solo palle da goal e mettendo in crisi continua Lichsteiner.
La sostituzione grida ancora vendetta (Dal 75° Rojas SV)

E.Valencia 6,5: Bella partita per la punta Ecuadoregna, che da prima sigla il goal del vantaggio, dopodichè regge quasi unicamente da solo il reparto offensivo costringendo Von Bergen a un salvataggio disperato nella ripresa.

Caicedo 5 – L’inizio è positivo, con tanto lavoro di pressione che manda in difficoltà la difesa Svizzera, dopodichè quando ci si aspetta il salto di qualità il giocatore scompare limitandosi a fare falli più che a cercare la conclusione. (Dal 69° Arroyo SV)

Rueda 5,5 – Il suo Ecuador è una squadra compatta e solida, sempre pronta a pressare e ad andare in contropiede.
Ma il cambio con Montero rischia di risultare sbagliato ai fini delle possibilità di qualificazione dei Sudamericani, con il migliore in campo sostituito nel momento di maggior difficoltà sulla fascia svizzera.

Dario Di Ponzio

Studente e appassionato di calcio. Segue senza distinzioni qualunque campionato, l'importante è che ci sia un pallone a rotolare sul campo verde di gioco. Appassionato anche di basket, tennis e qualunque sport che abbia storie da raccontare.

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