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Roy Hodgson, “l’Italiano” che sogna la rivincita
Roy Hodgson, nella sua carriera, non ha mai ottenuto grandissimo successo. Qualche titolo tra Danimarca e Svezia, un’Europa League solo annusata con il Fulham, esperienze non troppo gratificanti in Italia. Proprio l’Italia è nel destino dell’attuale commissario tecnico dell’Inghilterra. Con Inter e Udinese gli è andata male, ma è nei quarti di finale di Euro 2012 che ha subito la più cocente delusione della sua carriera, quando il rigore di Diamanti ha spezzato i sogni di un’intera nazione. Un destino beffardo per un allenatore che, da sempre, è etichettato come “Italiano”.
OSSESSIONE PIRLO – Bisogna conoscere il calcio italiano per comprendere la vera e propria ossessione che sconvolge i pensieri di Roy Hodgson. Marcare Andrea Pirlo, impedirgli di sviluppare il suo gioco, soffocare la fonte delle geometrie prandelliane. Difficile vedere un Del Bosque, un Van Gaal, uno Scolari, parlare a ripetizione di Pirlo, elogiarlo, temerlo, rispettarlo. Hodgson, da vero italiano, ha solo il regista juventino come chiodo fisso. Non importa il gioco da proporre, non fanno paure le fasce, Balotelli passa in secondo piano. C’è Andrea Pirlo, e tutto ciò che si può fare per limitarlo.
IL GIOCO – Tutto ciò, per far capire che difficilmente vedremo un’Inghilterra spregiudicata. D’altronde, a parte Rooney e Sturridge, non vi sono giocatori dotati di altissime qualità tecniche. Altri, come Gerrard e Lampard, sono dei fenomeni, ma con caratteristiche diverse. Hodgson, da allenatore esperto quale è, sa fare di necessità virtù, e, con una squadra “all’italiana”, è pronto a giocarsela con l’Italia di Prandelli sul suo stesso terreno.
LA RIVINCITA – Euro 2012 è ancora nei ricordi, crudeli, dei Maestri del Football. Roy Hodgson vuole, a tutti i costi, cancellare quella beffa, e per farlo, ha necessità di battere gli azzurri, conquistando tre punti fondamentali per la corsa, non facile, agli ottavi di finale. Ci sarà, sicuramente, battaglia, come nello stile inglese, e tanto tatticismo, come in quello italiano, che Roy ben conosce.
Matteo Masum