Basket
Serie A BEKO, finali Scudetto: Siena l’highlander ci prova ancora
Siena, ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? Sembra incredibile, ma la Mens Sana ha dimostrato ancora una volta di essere più forte di tutto e tutti. Più forte della crisi, del fallimento, del ridimensionamento di budget e – apparentemente – di obiettivi. Più forte anche della diaspora di talenti che ha portato tutti i migliori giocatori biancoverdi lontano dalla Toscana. Precisamente a Milano, a impreziosire una squadra che promette di diventare la prossima dominatrice del campionato. C’è ancora una finale da giocare però, e il destino ha portato di fronte proprio Siena e Milano. Avranno fatto bene Kangur, Moss, Hackett e il coach Banchi a volare in Lombardia, o il tricolore rimarrà ancora nella città del Palio?
LA STAGIONE – Il 2013/14 di Siena è un nuovo anno zero. Così come l’anno scorso i senesi si presentano ai blocchi di partenza con un nuovo allenatore – Marco Crespi – e un roster depotenziato dagli addii di molti degli artefici dell’ultimo scudetto. L’inizio di stagione è comunque positivo, con il successo in Supercoppa Italiana nei confronti di Varese. La stagione regolare di campionato vede una Siena sempre in lotta per un piazzamento Playoff, con un rendimento in crescita di partita in partita. Vanno peggio le cose in Eurolega, dove i biancoverdi sono costretti ad arrendersi già nel girone di Regular Season. Proprio l’eliminazione dall’Europa porta Siena all’ennesimo sacrificio tecnico: Daniel Hackett passa a Milano, dalla quale arriva però Marquez Haynes, protagonista della seconda parte di campionato. Dopo la finale persa di Coppa Italia – contro Sassari – arriva anche l’eliminazione dall’Eurocup, ma la squadra è concentrata sul campionato, chiuso con un incredibile secondo posto. Nei Playoff il primo avversario è Reggio Emilia, eliminata in una faticosissima gara 5 dopo aver perso la prima partita. La qualificazione porta un gran carico di entusiasmo ai toscani, che arrivano carichissimi alla semifinale contro Roma. I primi 3 incontri sono un monologo a forti tinte biancoverdi, Roma vince gara 4 ma è solo il punto della bandiere, dato che Siena in una gara 5 a senso unico ottiene la finale. Ora sotto con Milano, consapevoli della difficoltà ma con una mentalità vincente sviluppata nel corso degli anni, una cosa non da poco, visto che la storia ha insegnato che le partite, prima che con le mani, si vincono con la testa.
LA CURIOSITÁ – I fili intrecciati di questa serie finale sono tantissimi. Anche Marco Crespi – varesino di nascita – iniziò la propria carriera di allenatore sulla panchina dell’Olimpia Milano. Prima nelle giovanili, dove entrò da giovanissimo, e poi in prima squadra. Per 10 anni fu il vice allenatore, prima di avere la possibilità di diventare Head Coach. Non benissimo alla guida dei biancorossi, con un record di 23 vittorie e 33 sconfitte. Dopo l’addio a Milano via al giro d’Italia che dopo 14 anni lo ha riportato in Serie A, e a ritrovare sul suo cammino proprio chi lo ha lanciato nel grande basket.
L’UOMO IN PIÙ – Nella finale degli ex, l’uomo decisivo per Siena potrebbe essere proprio un vecchio meneghino. In maglia Olimpia Marquez Haynes non è riuscito a fare la differenza, cosa che invece gli sta riuscendo benissimo sotto la guida di coach Crespi. Top scorer in gran parte delle partite Playoff di Siena, con la vetta più alta di 29 punti raggiunta proprio nell’ultima decisiva sfida contro Roma. La fame e la voglia di dimostrare di essere il migliore potranno essere gli ingredienti per una finale da Mvp. Ci riuscirà? Da domenica, l’ardua sentenza.
Simone Viscardi (@simojack89)