Cinema
La mafia uccide solo d’estate al Lincoln Center di New York
Dal 5 al 12 Giugno si terrà al Lincoln Center di New York la quattordicesima edizione dell’Open Roads: New Italian Cinema, una settimana di proiezioni interamente dedicata al cinema Italiano contemporaneo, durante la quale verranno presentate al pubblico Statunitense le produzioni più significative di questa stagione cinematografica. Sedici i lavori previsti in programma: 3 lungometraggi, 6 opere prime e i vincitori dei festival di Venezia e Roma, Sacro Gra e Tir. Tra questi anche La mafia uccide solo d’estate, l’acclamato film d’esordio di Pier Francesco Diliberto, in arte Pif, che ripercorre gli eventi cruciali della mafia Corleonese, a partire dalla strage di Viale Lazio del ’69 ai più recenti omicidi dei Giudici Falcone e Borsellino.
IL PICCOLO ANDREOTTI– Arturo è un bambino di dieci anni segretamente innamorato della sua compagna di scuola Flora, da tempo vorrebbe dichiarale i suoi sentimenti, ma trovare il coraggio, in una città come Palermo, dove chi guarda la donna sbagliata perde la vita, non è facile. Da chi trarre ispirazione per farsi avanti? Naturalmente dall’uomo più popolare e carismatico del momento: Giulio Andreotti. Così, attratto dalla figura dell’allora Presidente del Consiglio, il piccolo Arturo inizia a seguirne le vicende politiche e ad appassionarsi alla carriera giornalistica, osservando con curiosità i fatti che in quegli anni coinvolgono la città Palermo, Cosa Nostra e il potere politico.
LA MAFIA NON UCCIDE SOLO D’ESTATE – la vita del protagonista incrocia puntualmente gli eventi e i personaggi più significativi di quel sanguinario e complesso periodo storico, offrendo degli spunti per analizzarlo fino in fondo pur riproponendolo in chiave ironica. Sebbene in alcuni momenti la sovrapposizione tra sfera privata e vicende storiche appaia un po’ forzata, il film parla alla pancia degli italiani, narrando la progressiva e incessante presa di coscienza di una popolazione che, dopo anni di muta e passiva convivenza con la criminalità organizzata, trova in sé la forza per reagire ed individuare nel sistema politico un fedele alleato del potere mafioso. Una storia dura da rivivere e da digerire che, a differenza di molte altre pellicole sulla realtà di quegli anni, intercetta, nella memoria storica di un popolo, il punto da cui ripartire per affrontare il presente ed apprezzare ogni piccolo passo fatto in direzione dell’anti-mafia.
La mafia uccide solo d’estate ha raccolto ampi consensi sia dalla critica che dal pubblico, ottenendo una nomination ai David di Donatello come miglior film; adesso viene chiamato a partecipare alla rassegna ideata nel 2000 da Richard Pena e Antonio Monda, insieme agli autori più importanti del nostro cinema.
Patrizia Culmone