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Lazio, Lotito pensa in grande per battere la contestazione
Pubblicato
8 anni fa|
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Davide Luciani
Claudio Lotito non è mai stato un presidente amato dai tifosi della Lazio. Non gli è mai stato perdonato niente, nè nella sua gestione della squadra, nè nel suo modo di apparire. Forse l’unico momento di avvicinamento tra i tifosi e Lotito è legato alla vittoria della Coppa Italia dello scorso anno contro la Roma. Lì, in un colpo solo, il presidente realizzò i due sogni dei tifosi biancocelesti: vincere un trofeo e battere la Roma. La luna di miele è durata poco, però.
GLI ERRORI E LA REDENZIONE – Tempo tre mesi e si è tornati ad una dura contestazione, complice un’annata disgraziata, iniziata con la batosta in Supercoppa contro la Juve e finita con la mancata qualificazione in Europa. Il fallimento è stato dovuto a a scelte di mercato sbagliate (Felipe Anderson, Novaretti, Biglia) ed è stato reso più amaro dalla strepitosa stagione romanista. Lotito, così, quest’anno, ha deciso, per la prima volta dal 2004, anno del suo avvento alla Lazio, di cambiare registro: non più giovani e semisconosciuti stranieri di belle speranze (Klose unica eccezione), ma giocatori con la giusta maturità e che conoscono già il campionato italiano o che, comunque, non dovrebbero avere problemi di adattamento. Soprattutto, Lotito sta cercando di convincere Allegri ad accettare la panchina biancoceleste e questo la dice lunga sulle ambizioni del patròn.
A TUTTA BIRRA – Così la Lazio è diventata attivissima sul mercato. Mentre si aspetta soltanto l’ufficialità del riscatto di Candreva dall’Udinese (i dettagli in esclusiva), i biancocelesti hanno praticamente chiuso gli affari Basta e Parolo; Tare e Lotito sono ora al lavoro per prendere Astori e De Vrij, ovvero i due centrali su cui basare la squadra del futuro. Non va poi dimenticato che la Lazio ha già acquisito da tempo le prestazione di Filip Djordjevic, attaccante svincolatosi dal Nantes. Il calciatore serbo è, di fatto, l’unica scommessa fatta finora dal duo Lotito-Tare, anche se vanta comunque un discreto curriculum, come dimostrano i 10 gol messi a segno quest’anno in Ligue1 e i 4 centri in 11 gare con la nazionale. Lotito e Tare sono comunque sempre attivi alla ricerca di un’altra punta di spessore da affiancare a Klose e, non a caso, si sono buttati su Matri, in uscita dal Milan e pupillo di Allegri.
ALLEGRI ALLA LAZIO – Tutto questo tourbillòn di mercato è fatto per convincere Allegri ad accettare la panchina della Lazio. Il presidente vuole aprire un ciclo come fatto con Delio Rossi nel quadriennio 2005-2009. Allegri, però, sarebbe il primo allenatore top della sua gestione. Tutti gli altri tecnici di Lotito hanno rappresentato o una scommessa (Caso, Ballardini, Petkovic e lo stesso Rossi, preso dopo l’esonero dall’Atalanta), o un usato sicuro (Papadopulo e Reja). Di fatto, quindi, Allegri rappresenterebbe la volontà da parte del presidente biancoceleste di provare a entrare nel tavolo dei grandi, e ottenere quella qualificazione alla Champions che manca dalla stagione 2007/2008. L’avvento di Allegri permetterebbe di valorizzare al meglio il patrimonio societario e far crescere i giovani della squadra (non va dimenticato che nel Milan, il tecnico toscano lanciò De Sciglio, Cristante ed El Shaarawy, tra gli altri) e riavvicinerebbe i tifosi con un gioco piacevole e redditizio. Il presidente ha sempre dichiarato che, una volta risanati i conti del club, la Lazio sarebbe tornata competitiva anche sul mercato e, di conseguenza, in campionato. Quel momento sembra arrivato.
Davide Luciani
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