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Milan: i tre buoni motivi per tenere o no Seedorf

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Seedorf Milan guerra

Normalmente a fine campionato a tenere banco sarebbe il calciomercato e, ogni 4 anni, le convocazioni della Nazionale. Quest’anno però è in controtendenza con gli altri, perché l’attenzione generale è spostata tutta sulle panchine.

DA FIGLIOL PRODIGO A PESO – Il Milan non fa eccezione, anzi, è proprio sul prossimo allenatore rossonero che si ricamano le più belle storie per i giornali sportivi. Con la Juventus che ha messo a tacere tutte le voci su Conte confermandolo immediatamente, i rossoneri stanno dando ancora un pizzico di suspense, sospesi tra il Seedorf si e il Seedorf no. Clarence è sospeso come un equilibrista nel vuoto, solo che nella società sarebbero tutti disposti a dargli una bella spintarella, con lo stesso Berlusconi che ultimamente ha più volte espresso la sua delusione e il suo pentimento nell’aver scelto l’olandese. Volendo impersonarsi in un componente del CDA milanista, che si riunirà a fine maggio per decidere definitivamente su chi puntare in panchina per la prossima stagione, si potrebbero elencare 3 motivi per tenere, o viceversa per esonerare Seedorf.

PERCHE’ SI… – La prima motivazione per il si è di sicuro di carattere economico: A meno che non si riesca a raggiungere un accordo, o che gli avvocati rossoneri non riescano a trovare un cavillo per giustificare l’esonero (cosa poco elegante), cacciare Seedorf sarebbe molto dispendioso, avendo ancora un contratto per 2 anni a 2,5 milioni a stagione (circa 10 milioni lordi), per non parlare poi di un’eventuale buonuscita. Soldi che magari potrebbero essere utilizzati per il mercato, invece di mettere un nuovo allenatore sul libro paga, come lo stesso Berlusconi avrebbe ammesso ultimamente, spiegando di essere “costretto a tenere Seedorf”.
Secondo motivo: I risultati ottenuti: Certo, anche Allegri l’anno scorso fece una cavalcata straordinaria fino al terzo posto, ma i 35 punti ottenuti con questa squadra dall’olandese parlano per lui.
Terzo motivo: Seedorf ha una grande personalità e un grande carisma, non ha paura di mettere a nudo tutti i problemi della società, essendo un membro storico dei rossoneri, e potrebbe rappresentare il vento del cambiamento di cui il Milan ha un necessario bisogno.

Berlusconi seedorf milan

Berlusconi avrebbe dichiarato di essere costretto a tenere Seedorf sulla panchina del Milan

E PERCHE’ NO – Primo motivo: La mancanza d’esperienza per un club con molti giovani e che deve ricostruire un’intera squadra è un difetto da non sottovalutare. Più volte Seedorf ha dimostrato dei limiti tattici, tipici di allenatori freschi di panchina, che nel campionato italiano possono costare non pochi punti.
Secondo motivo: I dissidi interni alla squadra, con alcuni facenti parte del gruppo degli “italiani” che hanno gettato più di un’ombra sul comportamento dell’olandese, criticato non poco per questo dall’intera società e delle volte anche dalla stampa. In più Galliani e Barbara, con lo stesso presidente, sembrano aver perso la fiducia, o forse non l’hanno mai avuta, nelle doti di Seedorf, e quando un allenatore non gode del supporto della dirigenza (neanche con la scelta del modulo come spiegato da Berlusconi), la situazione diventa difficile anche nello spogliatoio e nella gestione dei giocatori che potrebbero avvertire l’olandese delegittimato del suo ruolo.
Terzo motivo: Per l’idea di calcio che Seedorf porta avanti, come alcune dichiarazioni sulla qualità della rosa, ci vorrebbe un massiccio calciomercato per soddisfare le richieste dell’allenatore rossonero, cosa che richiederebbe di smantellare l’intera squadra e di spendere non pochi soldi per gli acquisti, che cozzerebbero anche col modulo della doppia punta che piace al Presidente.

Luca Porfido

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