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Europee: continua il “tutti contro tutti” tra i leader italiani
Berlusconi affonda il colpo per le Europee: “Grillo è un pregiudicato, un assassino” e il leader del M5S non alza certo bandiera bianca “Berlusconi? E’ un pover uomo”. Si inaspriscono ancora di più i toni di questa campagna elettorale in vista delle elezioni europee del 25 maggio.
“DOVEVA ANDARE IN PRIGIONE E L’HA SCAMPATA”- L’ex premier nel programma “L’aria che tira” a La7 sferra un nuovo attacco “Grillo è un esperto sul non entrare in prigione perchè con colpa ha ucciso tre suoi amici. È stato condannato per omicidio plurimo a 14 mesi di carcare. Doveva andare in prigione e l’ha scampata. Di queste cose non dovrebbe parlare. Vedere questo signore che fa il moralista mi disturba”.
REPLICA GRILLO SPARA A ZERO – Immediata la replica del capo dei 5 stelle “Berlusconi? Un pover’uomo che non crede nemmeno più in quello che dice. Sta zampettando da una televisione all’altra per salvare le sue aziende, non gli elettori”. L’ira di Grillo si scaglia poi contro il premier Matteo Renzi. Non poteva certo mancare all’appello Matteo Renzi. Grillo non gliele manda a dire “Sono gli ultimi giorni di Pompei. Lui ha capito che ha perso e già si sta organizzando per dare informazione del contrario. Vogliamo andare alle elezioni con la legge elettorale che c’è, non con quella nuova”.
RENZI “SI VOTA PER LE EUROPEE NON PER IL GOVERNO”- Il premier non si tira indietro e risponde agli attacchi dei suoi avversari politici “Il problema di Grillo e Berlusconi è che devono sapere che si vota per le Europee. Non è che il giorno dopo le elezioni cambia il Governo”. Per Renzi domenica “si gioca la vera sfida tra chi pensa che il futuro dell’Italia sia evocare paura e terrore e gioca sulla sconfitta e chi pensa che abbiamo mille limiti, compreso il presidente del Consiglio, però ci proviamo”. Il premier sottolinea la pochezza e basezza del linguaggio utilizzato fino ad oggi per fare campagna “Oggi siamo davvero in un momento in cui ci vogliono far credere che sia tutto disperazione e distruzione, anche il linguaggio utilizzato evoca morte. Io credo – conclude il presidente del Consiglio- che l’Italia abbia, indipendentemente dai colori politici, una occasione straordinaria di speranza e di ripartenza”.
Una campagna che si contraddistingue non certo per i contenuti, ma per i modi incivili con cui è stata condotta: offese personali, accuse reciproche e minacce di crisi di governo. Il fine non sempre giustifica i mezzi.
Enza Maugeri