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Da Roma a Roma: la Sinistra Europea verso la sfida più difficile
Pubblicato
8 anni fa|
Editor
Matteo Masum
Non c’era la folla oceanica della Piazza San Giovanni dei bei tempi, ma Campo De’ Fiori, con la statua di Giordano Bruno, ivi arso nel 1600, ha regalato comunque una bella serata. Proprio qui, dove il filosofo di Nola scontò il suo pensiero controcorrente, la Sinistra Europea ha festeggiato i suoi dieci anni. Era il 9 maggio del 2004 quando quindi formazioni della sinistra social-comunista decisero di di fondare il Partito della Sinistra Europea. Il primo presidente fu Fausto Bertinotti. Oggi i partiti sono raddoppiati, ma le sfide si sono altrettanto moltiplicate.
LA SERATA- La piazza non è stata riempita, ma la risposta dei militanti di Rifondazione Comunista è stata buona. C’era qualche stand, c’erano i compagni di Sinistra, Classe, Rivoluzione circondati da coloro i quali erano interessati a conoscere le loro decisioni circa la permanenza all’interno del partito (restano), c’era chi approfittava del luogo centrale per effettuare un po’ di sano volantinaggio. E poi, ovviamente, c’erano gli oratori. Tutti, ma proprio tutti (compreso il presidente della Sinistra Europea, Pierre Laurent), sono stati concordi nel condannare la socialdemocrazia europea, co-protagonista delle scelleratezze commesse dall’UE. Tutti hanno individuato il Alexis Tsipras l’unica alternativa sia all’Europa dei tagli che al taglio dell’Europa.
DIECI ANNI- Dieci anni fa si parlava un’altra lingua. La lotta contro il neoliberismo sembrava più uno slogan per le manifestazioni che una necessità impellente. La sinistra europea aveva un’altra conformazione, altre prospettive, altri risultati. C’è chi, in dieci anni, è impennato nei consensi, come SYRYZA o Izquierda Unida, e chi, al contrario, è crollato, come Rifondazione Comunista. Sono trascorsi dieci anni, e adesso la grande sfida della Sinistra Europea sarà quella di mantenere un’Europa solidale, salvaguardando il carattere comunitario contro un ritorno di fiamma del nazionalismo. Certo, la Sinistra Europea non può chiudere gli occhi sul fatto che questa Europa sia una sovrastruttura del capitalismo, è come tale debba essere combattuta. E proprio in questo consiste la parte più difficile: mantenere in piedi il gigante spogliandolo degli abiti che ha indossato fino ad ora.
L’ITALIA- Chiudo con un pensiero sulla situazione italiana. Nel 2004 il Partito della Rifondazione Comunista sfiorava i 100.000 iscritti, oggi non raggiunge i 20.000. Un crollo verticale, a cui non facilmente si porrà un freno. Le Elezioni Europee costituiscono forse l’ultima chance per risalire la china. Ma la Sinistra Europea non resterà a guardare. “Noi vi aiuteremo, come voi avete aiutato noi quando noi eravamo piccoli e voi grandi“. E’ stata una frase di Maite Mola, vicepresidente della SE. E’ partito l’applauso, è scesa qualche lacrimuccia. Hasta la victoria, siempre.
Matteo Masum
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