Ciclismo
Giro d’Italia 2014: da Belfast fino a Trieste per omaggiare Marco Pantani

Alla partenza di Belfast ci saranno ventidue squadre, composte da nove corridori a testa per un totale di un “gruppo” di ben 198 partecipanti. Dovranno affrontare 21 tappe suddivise in 8 per velocisti, 10 divise equamente tra media e alta montagna e 3 cronometro (83.4 km complessivi), per un totale di 3.444,5 chilometri. Una decina in meno rispetto al Giro d’Italia dell’anno scorso, ma con un giorno di riposo in più (3 al posto dei classici 2) per permettere ai corridori un comodo trasferimento dall’Irlanda.
Una partenza in terra “straniera” che ormai non è più da considerarsi una novità, essendo la numero 11 lontana dalle città del Bel Paese. La prima volta risale al 1965 quando la carovana rosa partì dalla Repubblica di San Marino, il Principato di Monaco nel ‘66, il Belgio nel ’73, il Vaticano nel ’74, la Grecia nel ’96 per omaggiare i cent’anni delle Olimpiadi Moderne, la Francia nel ’98 quando stravinse Marco Pantani, l’Olanda nel 2002, ancora il Belgio nel 2006, l’Olanda nel 2010, e la Danimarca nel 2012. Scelta molto discutibile quella di far partire il Giro d’Italia all’estero, ma come tutti sanno anche il ciclismo vive di sponsor e merchandising.
Sarò anche il Giro dei grandi ricordi, infatti questa edizione è dedicata ad uno delle icone del ciclismo contemporaneo, Marco Pantani. Sono ormai passati 10 anni dalla sua prematura morte in quella stanza dell’hotel di Rimini, e Rcs gli dedicherà 2 tappe, la numero 8 e la numero 14, oltre ad intitolare al ‘Pirata’ la salita di Plan di Montecampione, storico successo nell’edizione del 1998.
I favoriti per la maglia rosa di quest’anno si possono contare sulle dita di una mano. Anche in questa edizione i big delle due ruote hanno snobbato la corsa rosa per dedicarsi sempre di più alla vittoria del Tour de France, ma le emozioni non mancheranno. I favoriti sono il talento Nairo Quintana e il senatore ‘Purito’ Rodriguez. Tra gli outsider spiccano alcuni dei senatori delle due ruote che sanno bene come gestire una corsa da tre settimane, stiamo parlando di Ivan Basso, Michele Scarponi, Cadel Evans e Rigoberto Uran. Tra le possibili sorprese spiccano tre italiani, lo scalatore Domenico Pozzovivo, il talento Moreno Moser e quel Damiano Cunego che a distanza di 10 anni vuole tornare sul gradino più alto del podio.
Sarà un Giro tutto da raccontare fino alle ide di giugno, giorno in cui la carovana rosa arriverà a Trieste stremata dalla fatica e dove solo il più forte potrà alzare al cielo il Trofeo Infinito.
Luca Parenti
