Calcio Estero
Edin Dzeko tra il sogno Premier e l’Inter di Thohir

Quando lo si guarda giocare è facile chiedersi come sia possibile mettere in discussione uno come Edin Dzeko. Non sarà un giocatore stilisticamente bello da vedere, è vero, e nemmeno uno di quelli che con dribling e colpi magici illumina il gioco e fa impazzire i tifosi. Dzeko si limita a fare quello che gli viene chiesto: fare gol; e ne fa tanti davvero. Nato Sarajevo nel 1986, il piccolo Edin ha vissuto gli orrori della guerra in Bosnia, ha sofferto la fame e ha avuto paura delle bombe che colpivano le case intorno alla sua. Oggi Dzeko è uno degli attaccanti più letali del panorama europeo; In procinto di andare a giocare i primi storici Mondiali con la sua Nazionale, ieri sera ha dato l’ennesima dimostrazione di forza nel match contro l’Aston Villa, doppietta e 16 gol in campionato, fondamentali per l’obiettivo della vittoria di una Premier League tra le più combattute ed entusiasmanti degli ultimi anni.
EDIN DZEKO, SEMPRE LUI – Ieri il suo Manchester City doveva vincere per mettere una mano – e mezza – sul quarto titolo di Campioni d’Inghilterra, ma la partita non si sbloccava e, sotto un diluvio torrenziale, i Villans stavano tenendo bene il campo non permettendo ai fantasisti dei Citizens di fare le solite magie. Dopo 64 minuti è lui a risolvere una situazione che stava per diventare davvero complicata, sempre lui, sempre Edin Dzeko. La partita è finita 4-0 per il Manchester City con la sua doppietta, un gol di Jovetic e l’immancabile firma del devastante Yaya Toure, 20 gol in campionato che per un centrocampista non sono niente male. Manuel Pellegrini potrebbe vincere il suo primo titolo in Europa e, a Manchester, arriverebbe al primo tentativo in Premier per uno straniero, onore che per ora può vantare solo Carlo Ancellotti ai tempi del Chelsea. Se titolo sarà, come ormai sembra, il tecnico cileno dovrà farle un piccolo ringraziamento al suo attaccante, non solo per i due gol di ieri sera, ma anche per non aver mai fatto polemiche dopo qualche panchina. Quando il gioco si fa duro lui gioca, i duri e i professionisti veri fanno così, ma anche i grandi campioni.
MILANO TRA PASSATO E FUTURO – Quando segnava con la maglia del Wolfsburg, in Bundesliga, aveva già attirato su di sé parecchi importanti estimatori, tra i quali il Milan in cerca di un vero bomber di razza. In rossonero poi arrivò Ibrahimovic e così Dzeko nel Gennaio del 2011 volo in Inghilterra per costruire un Manchester City ambizioso e con uno strapotere economico da investire. Con Roberto Mancini in panchina, i Citizens batterono 3-2 il QPR in una vera e propria finale per il titolo, ribaltando il risultato con due gol nei minuti di recupero. Della serie: magie del calcio. Indovinate di chi fu la rete del pareggio prima di quella decisiva di Sergio Agüero? Sempre di Edin Dzeko. Era il 2012. Ora, a distanza di due anni, ecco ancora il suo zampino in quello che potrebbe essere l’ennesimo successo. Si vocifera che l’Inter di Thohir voglia portare i suoi gol a Milano quest’estate, ovviamente sponda neroazzurra stavolta. Il Presidente indonesiano dovrà prepararsi ad un investimento molto importante però, perchè fra tutti i fuoriclasse del City, il numero 10 sulla schiena ce l’ha lui e si sa, i numero 10 costano parecchio… qualcosa vorrà dire…
Jacopo Rosin (@JacopoRosin)
