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Pellegrino e Pulga: storia di due traghettatori

Maurizio Pellegrino ed Ivo Pulga sono due allenatori con poco in comune: storie calcistiche differenti le loro, diversi i percorsi da tecnico, lontani gli obiettivi che inseguono in questo momento. Le uniche cose che li avvicina sono una data, il 6 aprile 2014, giorno in cui sono stati chiamati da Pulvirenti e Cellino sulle panchine di Catania e Cagliari, ed un’etichetta, quella da traghettatori.
PELLEGRINO ED UNA SELVA SELVAGGIA – “Ci arrendiamo, non sparate!”. Il cartello campeggia immaginariamente all’ingresso dello stadio Massimino di Catania, che quest’anno ha fatto da teatro ad una stagione disastrosa, per certi versi tragicomica. Il vulcanico presidente Pulvirenti ha distrutto in meno di dodici mesi una macchina perfetta, capace nella scorsa stagione di raggiungere l’ottavo posto finale in Serie A (miglior risultato nella storia del club). L’inspiegabile arrivo sulla panchina della prima squadra di Pellegrino (già a Catania nel ruolo da coordinatore dei tecnici delle giovanili), ed il nuovo benservito dato al povero Maran (regista del miracolo del 2012/13), sono i segnali di una resa incondizionata, che la città etnea non avrebbe meritato. Il termine “traghettatore” si adatta perfettamente al ruolo assunto da Pellegrino, un Caronte calcistico chiamato a trasportare dalle fatate rive della A a quelle melmose della B la derelitta anima della bella Catania. Perché ci si possa togliere qualche soddisfazione, si dovrà attendere il prossimo anno.
IVO PULGA, LO PSICHIATRA – La missione di Ivo Pulga, nuovo-vecchio allenatore del Cagliari, è molto diversa: rianimare una squadra sull’orlo di una crisi di nervi, portata ad un passo da un dirupo dalla premiata ditta Cellino-Lopez. L’unico obiettivo possibile è ottenere la salvezza, e, possibilmente, arrivarci al più presto. L’impresa non è titanica, il pareggio di Sassuolo, conquistato con non poca fortuna, non ha dato segnali di svolta sui piani caratteriali e tattici, ma ha riportato un po’ di serenità in uno spogliatoio che iniziava ad osservare con sospetto lo spettro della retrocessione. La posizione di Pulga è tuttavia fortemente instabile, ed è forte l’idea che l’ex vice di Lopez possa lasciare Cagliari a fine stagione. In questo momento è difficile immaginare che futuro avrà la squadra sarda, in bilico tra prospettive societarie enigmatiche ed una casa da ristrutturare al più presto. L’unica sicurezza è la probabile conferma in Serie A. In fondo, se si considera il calvario vissuto quest’anno, non è poco.
Antonio Casu
@antoniocasu_
