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In quattro per il titolo di capocannoniere, chi vincerà?
Pubblicato
7 anni fa|
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Davide Luciani
Mai come quest’anno, il trono dei cannonieri vive nell’incertezza. Negli ultimi anni eravamo abituati agli exploit dei vari Di Natale, Ibrahimovic e Cavani, che avevano dominato la classifica marcatori segnando tutti dalle 25 reti in su. Quando mancano cinque giornate alla fine di questo campionato, Immobile, Tevez, Toni e Higuaìn (rigorosamente in ordine di classifica), sono racchiusi tutti nel giro di due reti. Va detto che questa incertezza deriva anche dall’infortunio di Rossi che nelle prime 19 partite aveva messo a segno 14 reti. Se Pepito avesse mantenuto tale media per tutto il resto del campionato avrebbe potuto chiudere con 28 reti in 38 gare, sbaragliando la concorrenza. Con i se, però non si fanno storie e classifiche, e quindi ora tocca a Immobile, Tevez, Toni e Higuaìn giocarsi il titolo.
FATTORE RIGORI – Dato che i rigori hanno sempre avuto un fattore rilevante nella vittoria della classifica cannonieri, assume ancora più importanza il primato provvisorio di Immobile, dato che, dei quattro in gara, è l’unico ad aver segnato tutti gol su azione. A dire il vero, un penalty l’attaccante granata lo ha tirato, sbagliandolo. Un rigore è toccato anche a Tevez, messo a segno, ma anche l’Apache parte svantaggiato in questa graduatoria, dato che il rigorista bianconero è Vidal. Toni, invece, di rigori ne ha segnati due su due, ma l’attaccante scaligero è stato “avvantaggiato” dalla cessione di Jorginho. Prima del suo passaggio al Napoli, infatti, era l’italobrasiliano il rigorista della squadra. Se Toni fosse stato rigorista dall’inizio ora comanderebbe la classifica cannonieri. Chi parte avvantaggiato da questo punto di vista è Higuaìn. 5 rigori tirati, 5 trasformazioni. Quindi, a meno che Cerci e Vidal non cedano i penalty per permettere la scalata a Immobile e Tevez, i rigori potrebbero avere un effetto determinante da qui alla fine. Giova ricordare che l’ultimo a vincere la classifica marcatori senza calciare rigori fu Trezeguet che nel 2001/2002 segnò 24 reti trionfando a pari merito con Hubner.
FUOCO AMICO – Nella lotta alla classifica cannonieri c’è un altro fattore da tenere in considerazione, il “fuoco amico”. Dei quattro in gara per il titolo di capocannoniere, infatti, Toni è l’unico a non avere un compagno in doppia cifra.Dietro Luca gol il miglior veronese è Iturbe gon 6 gol. Immobile, Tevez e Higuaìn hanno invece tutti compagni sopra i dieci gol. Cerci, infatti ha messo a segno 13 reti, Callejòn 12, mentre nella Juventus sono addirittura due i giocatori in doppia cifra oltre all’Apache e cioè Vidal a 12 e Llorente a 13 gol. Questo significa che, mentre il Verona lavora tutto per far segnare Toni, nel Torino, nel Napoli e nella Juventus esistono più opzioni offensive. Quindi, se il Verona dovesse resistere fino alla fine, Toni potrebbe trarre giovamento dal gioco degli scaligeri e scalzare tutti.
TURNOVER – Anche questo fattore va calcolato nella lotta al titolo di capocannoniere. SE Immobile e Toni non temono turnover, diverso il discrso per Higuaìn e soprattutto Tevez. Con la Juventus in corsa anche per l’Europa League, infatti, Conte pensa ad una gestione del suo numero 10 e questo potrebbe penalizzare l’Apache in ottica titolo. Higuaìn non ha di questi problemi, ma c’è una mannaia che incombe su di lui e si chiama sostituzione. Benitez, infatti, lo ha sostituito in 14 occasioni quest’anno. Questo significa meno minutaggio e meno possibilità di segnare. Con tutti questi fattori da considerare la caccia al titolo dei cannonieri si apre ufficialmente per lo sprint finale. Chi la spunterà tra Immonile, Tevez, Higuaìn e Toni?
Davide Luciani
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