Serie B
Vicenza, cronaca di una stagione travagliata dal finale thriller

VICENZA, 11 GIUGNO – Strano a dirsi e impossibile da pensare appena un anno fa: Vicenza beffato nei playout dall’Empoli, in una partita a dir poco rocambolesca, e Lega Pro che si appresta a diventare la nuova dimora dei biancorossi a partire dalla prossima stagione. La squadra che ha visto militare tra le sue file campioni del calibro di Roberto Baggio, Paolo Rossi e Luca Toni, il club capace di portare a casa una Coppa Italia nell’ormai lontano 1997, si risveglia oggi nell’inferno della vecchia Serie C a vent’anni esatti dall’ultima volta.
UN ANNO DI ALTI E BASSI SENZA LIETO FINE – A onor del vero, le premesse per un finale di stagione non proprio felice sono emerse sin da subito, con il team vicentino in grado di racimolare tre soli miseri punti nelle prime otto partite del torneo (e senza mai vincere). Un bottino piuttosto magro che è costata la panchina all’ex Empoli Silvio Baldini, succeduto a Maran al termine della scorsa stagione. E’ il 6 di ottobre e il suo posto viene occupato dall’esperto Luigi Cagni, che bagna il suo esordio con un pareggio (1-1 nella gara contro il Grosseto). Le prime soddisfazioni nell’era della nuova gestione tecnica non tardano tuttavia ad arrivare e con esse la prima vittoria in campionato, giunta al termine del 2-1 rifilato al Verona. Il merito di Cagni è stato quello di aver riportato entusiasmo in un ambiente mortificato dalle deludenti prestazioni iniziali e le partite successive lo dimostrano. Arrivano infatti alcune vittorie pesanti – come quelle strappate in casa di Sampdoria (0-1) e Modena (0-3) – mentre Elvis Abbruscato si conferma quale miglior realizzatore della squadra veneta.
Ma qualche strano Dio deve aver azionato la macchina del tempo in direzione del passato, perché il girone di ritorno si riapre nello stesso identico modo in cui era iniziato quello d’andata: otto partite disputate, tre soli punti conquistati e un altro allenatore esonerato (leggi Cagni al posto di Baldini). Il timone della squadra passa così a Massimo Beghetto, tecnico della primavera vicentina, che qualche partita dopo verrà affiancato nella conduzione del gruppo da Manlio Zanini. L’esperimento però fallisce e Cagni viene richiamato in tutta fretta: mancano solo cinque incontri al termine e l’incubo della retrocessione diretta è diventato qualcosa in più di un semplice timore. Il ritorno di Cagni sulla panchina dei veneti è tuttavia traumatico (il Pescara si impone con un sonoro 6-0), almeno fino all’insperato miracolo: dieci punti messi in cassaforte nelle ultime quattro gare e accesso garantito ai playout, l’ultima grande chiamata per il treno della serie B. L’eroe di turno prende il nome dell’attaccante Michele Paolucci, capace di riscattare una prima parte di stagione opaca a suon di gol nel rush finale, facendo pesare un po’ meno la dispersa verve realizzativa di Elvis Abbruscato, che a partire dalla ventiquattresima giornata di campionato ha visto restringersi di parecchio lo specchio della porta. Ma il finale è da panico, divenendo oggetto prelibato per gli storici del calcio. Non ci resta che augurare al Vicenza un pronto ritorno tra le grandi.
Giuseppe Mimmo

1 Comments