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Allarme: siamo più scarsi di venti anni fa ma nessuno se ne accorge

I numeri parlano: peccato che ci siano pochi che sappiano interpretarli, soprattutto quando danno un allarme serio che contrasta con l’opinione comune.”Oggi si corre molto di più rispetto a venti anni fa”? Assolutamente no, e questa overvaluation delle prestazioni è pericolosa e grave. Buona lettura

Allarme: Scuffet rischia di essere l’ultimo dei nostri portieri “forti”
Se Ronaldo e Messi avessero giocato venti anni fa, avrebbero segnato il doppio dei gol, per quanto corrono. Ok, fermatevi per un attimo qui e pensateci. Quante volte avete sentito dire dagli appassionati del calcio una cosa del genere? E quanto siete stati d’accordo? Ebbene le ultime ricerche dicono proprio il contrario e iniziano seriamente a dare l’allarme. Il discorso, che coinvolge tutti gli sport, parte dall’atletica, e proprio dal nostro paese.
GOFFI E GELSOMINO SUL TETTO D’ITALIA – Succede che all’ultimo campionato italiano di maratona (svoltosi il sei aprile a Milano) i vincitori assoluti siano stati Danilo Goffi e Claudia Gelsomino, con prestazioni da top ten italiana di tutti i tempi. Tutto bello, tutto giusto? Forse no, dato che Danilo Goffi è un classe ’72 e la Gelsomino ha addirittura 45 anni; non solo: entrambi non erano nel giro “agonistico” (cioè quello che ti porta a Mondiali ed Europei) da un bel po’, quindi hanno vinto (senza troppe difficoltà) contro avversari molto più giovani, molto più in forma e, c’era da supporre, molto più “sul pezzo” di loro. Onore a due professionisti d’altri tempi, ma qualche stranezza c’è. Soprattutto se Giorgio Rondelli, preparatore di Goffi e una delle più importanti figure della maratona italiana, dice a chiare lettere “Nella maratona, su scala mondiale, i tempi sono sempre più bassi, ma gli atleti, in media, sono molto più lenti ad ogni decennio che passa”. In altre parole: i “campioni” di oggi sono molto più “campioni” di quelli di ieri, ma la classe media è in declino evidente e imbarazzante. Tutto questo si nota soprattutto negli sport che non danno valore al posizionamento (per dire: Pirlo e Jordan farebbero punti anche da fermi, la Pellegrini o Bolt no), ma l’impatto negativo è ben più generale.
IL CALCIO NON E’ UN’ISOLA FELICE – Per pura coincidenza, poco tempo prima della vittoria di Goffi, c’è stato un incontro tra i preparatori italiani dei portieri, dove si denunciava con allarme il drastico calo della memoria motoria, ovvero la facilità del gesto atletico. Sunto dell’incontro: l’abitudine delle vecchie generazioni al tempo libero ed a giochi molto più fisici (dalla partita a pallone giornaliera al rubabandiera o al nascondino) era un riscaldamento portentoso per l’attività agonistica vera e propria, soprattutto per l’esplosività in spazi ristretti dei portieri, quindi ciò che si apprendeva per l’agonismo durava di più ed era speso meglio. Ora, con molte più scelte a disposizione, scegliamo sempre quelle che ci fanno fare meno fatica. Risultato? Provate a pensare a quanti match, appena al di sotto di quelli top, si concludono ben prima del 90′ con le squadre che in campo pascolano. Forse chi loda le partite di un tempo, e guarda con allarme il calcio moderno, non ha tutti i torti…
Modestino Picariello
