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Caso Destro, sentenza indecente: la prova tv diventa moviola in campo

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Mattia Destro, attaccante della Roma

Si parta da un presupposto: in un Paese normale, nel corso di Cagliari-Roma, Mattia Destro sarebbe stato espulso dall’arbitro e squalificato dal giudice sportivo per almeno cinque giornate. Almeno. Il pugno inferto dall’attaccante giallorosso a Davide Astori non può non esser stato visto dal direttore di gara Massa (ha avuto la possibilità di valutare l’accaduto ed ha assegnato un calcio di punizione diretto ai sardi per un fallo del romanista), e l’incredibile simulazione messa in atto da Destro sarebbe dovuta essere tenuta in considerazione da Tosel. Ergo, tre giornate per l’atto violento più due per la simulazione. Fantacalcio. Questa è l’Italia, non un Paese normale.

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UN PASTICCIO, DUE COLPEVOLI – Il colpevole numero uno dell’indecente caso Destro è quindi l’arbitro Massa, reo di non aver valutato nel giusto modo la situazione di gioco (nel referto di gara ha scritto di non aver visto la manata di Destro, ma, avendo giudicato una trattenuta dell’attaccante su Astori, non è credibile). Il colpevole numero due è il giudice sportivo Tosel (responsabile in minor misura rispetto all’arbitro Massa), che ha squalificato il giallorosso per tre giornate (più una d’ufficio per somma di ammonizioni) impugnando un referto assurdo e stravolgendo il regolamento sulla prova tv.

LE REGOLE SONO FATTE PER ESSERE INFRANTE – I documenti filmati, da sempre utilizzati a “targhe alterne” dal giudice sportivo, dovrebbero infatti supportare unicamente i casi in cui l’arbitro non può aver assistito all’accaduto. Il compito del giudice dovrebbe essere quello di tramutare in sanzioni ciò che dice il referto del direttore di gara. In questo caso, le decisioni prese in campo sono state stravolte, il ruolo del direttore di gara screditato. Massa ha contraddetto sé stesso con quello che ha affermato, e Tosel ha deciso sulla base di una tesi ben più che discutibile. In pratica, la squalifica inflitta a Destro non arriva a seguito dell’applicazione della prova tv, ma sulla base dell’utilizzo postumo della moviola in campo, attualmente non previsto dal regolamento AIA. I conservatori integralisti si mettano il cuore in pace: l’utilizzo della tecnologia nello sport più amato dagli italiani è ora possibile. Se questo sia regolamentato o no da una norma è un dettaglio da trascurare. D’altronde, siamo in Italia.

Antonio Casu

@antoniocasu_

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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