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Napoli: stagione fallimentare, Benitez è davvero l’uomo giusto?

La sconfitta di ieri a Parma ha emesso un verdetto duro che va oltre il ko: i partenopei si avviano ad una stagione fallimentare. Il terzo posto e l’eventuale vittoria della Coppa Italia non posso mascherare gli obiettivi mancati dagli azzurri: campionato perso già a dicembre, ed eliminazione da Champions prima ed Europa League poi. Il tutto nonostante oltre 100 milioni investiti e arrivi di spessore come Higuaìn, Raùl Albiòl e Mertens. Primo imputato di questo disastro è Rafa Benitez. Lo spagnolo, in estate, era stato scelto da De Laurentiis per far compiere un salto qualitativo importante alla squadra, ma si è rivelato l’uomo in meno, affondando con scelte cervellotiche la squadra.
I NUMERI DELLA DISFATTA – Il Napoli di Benitez ha un solo punto in più in campionato, rispetto a quello di Mazzarri, ha 12 punti di ritardo dal secondo posto e 17 dal primo, ha incassato 33 gol e, nonostante un attacco rinnovato, di gol ne ha segnati 59. Il Napoli di Mazzarri lo scorso anno chiuse il campionato al secondo posto con 78 punti, 73 reti segnate e 36 incassate. Il tutto con una squadra molto iù povera tecnicamente.
GLI ERRORI DEL TECNICO – Il Napoli ieri a Parma schierava una squadra nuova per otto undicesimi rispetto a quella dello scorso anno. Solo Inler, Insigne e Hamsik facevano parte della formazione titolare l’anno scorso, anche se Insigne veniva usato con meno continuità. Ebbene, con una squadra quasi del tutto rinnovata, il Napoli sta facendo peggio. Il nuovo modulo, penalizza molti interpreti, ma il tecnico si ostina a non cambiarlo. Nel corso della stagione la squadra partenopea ha sempre avuto gli stessi problemi: difesa ballerina, cali di concentrazione nel corso della gara, mancanza di carattere, difficoltà a giocare contro squadre chiuse e attente. Problemi, questi, a cui Benitez non ha mai posto rimedio. Il tecnico spagnolo si è incaponito in un 4-2-3-1 che non ha mai dato gli esiti sperati se non in alcuni incontri di cartello, in cui tutta la squadra ha elevato il suo standard di rendimento. Benitez ha ignorato tutti i sintomi di una squadra che non riusciva a reggere un ritmo elevato, e di conseguenza le quattro punte, per novanta minuti, e non ha mai cambiato assetto tattico, neanche nel corso della gara, sostituendo sempre un’ala con un’ala e un attaccante con un attaccante, come ieri.
HAMSIK E JORGINHO INVOLUTI – Il modulo adottato da Benitez ha finito per danneggiare alcuni calciatori, primo tra tutti Hamsik. Lo slovacco era abituato a partire da lontano, sfruttando in questo modo le sue doti di inserimento, e rendendo la sua manovra imprevedibile. Con Benitez invece, il numero 17 parte venti metri più avanti e il suo estro è soffocato dal fatto di dover mantenere una posizione centrale e fissa, senza possibilità di svariare, per non calpestare i piedi ai due esterni. In questo modo, il suo gioco ne risente parecchio e non è un caso che spesso abbia avuto discussioni con il tecnico sulla posizione da tenere in campo. Altro giocatore irriconoscibile è Jorginho. L’italobrasiliano era abituato sa giocare in un centrocampo a tre, come regista o come interno, ma comunque con due compagni con cui dialogare e con cui scambiarsi le posizioni. Con il 4-2-3-1, Jorginho deve sobbarcarsi un lavoro in fase di copertura che non è nelle sue corde, oltre a limitare le azioni offensive, potendosi muovere solo in una zona di campo prestabilita. Sia Hamsik che Jorginho si troverebbero più a loro agio in un modulo diverso, ma Benitez da quel punto di vista non ci sente e continua a esporli a figuracce.
MERTENS COL CONTAGOCCE – In queste condizioni non si capisce come uno come Mertens non trovi un posto fisso in squadra. Il belga è l’unico in grado di dare il cambio di passo ai partenopei e, ogni volta che è stato chiamato in causa, ha cambiato il volto alla squadra. Inoltre, è l’unico dei giocatori a disposizione, in grado di giocare in tutti e tre i ruoli dietro la punta. Nonostante ciò, Benitez preferisce usarlo con il contagocce, insistendo su giocatori che al momento non sono in grado di dare il cambio di passo alla squadra, come Hamsik (per i motivi sopra spiegati), o Insigne (ancora troppo immaturo per fungere da guida della squadra).
NESSUNA AUTOCRITICA – Nonostante gli errori palesi commessi nell’arco della stagione, Benitez non ha mai fatto autocritica, dando la colpa dei fallimenti, ad un mercato che non ha portato tutti i giocatori da lui richiesti e, anzi, continuando a considerare la stagione positiva. In queste condizioni è giusto chiedersi se lo spagnolo sia l’uomo adatto per le grande ambizioni di De Laurentiis. Al tecnico rimane solo la coppa Italia per chiudere in maniera dignitosa la stagione, ma, se il Napoli dovesse perdere contro la Fiorentina, siamo certi che DE Laurentiis terrà l’ex Liverpool al suo posto?
Davide Luciani
