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Juventus: squadra allo stremo, Europa a rischio?
Pubblicato
9 anni fa|
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Davide Luciani
La Juventus a Napoli ha visto interrompere due serie: quella di 22 gare senza sconfitte e quella di 43 partite di fila in gol. Una sconfitta meritata per quel che si è visto in campo. Il Napoli, ha fatto la miglior partita della stagione, aggredendo i bianconeri dal primo all’ultimo minuto. E’ vero che il gol di Callejòn nasce da un fuorigioco non rilevato dell’attaccante, ma è altrettanto vero che, senza Buffon, il passivo sarebbe stato più pesante. La sconfitta ha messo in evidenza alcuni aspetti che ora andremo ad analizzare.
DIFESA ALLO STREMO – Gli infortuni in serie che si sono abbattuti sulla difesa bianconera hanno lasciato Conte senza ricambi. Privo di Barzagli, Ogbonna e Peluso, infatti, il tecnico è stato costretto, nel momento topico della stagione, a far giocare sempre il trio Caceres-Bonucci-Chiellini, con la convocazione sistematica di due giocatori della Primavera per la panchina. Questo ha portato ad un’usura del trio titolare, incapace di reggere i ritmi del doppio impegno campionato-Europa League, agli standard elevati richiesti dal gioco di Conte. Non a caso nelle ultime gare, Buffon è sempre stato il migliore in campo dei suoi, sintomo, questo, di una difesa, incapace di proteggerlo come nella prima parte della stagione.
POGBA E VIDAL GIU’ – Altro dato preoccupante, è l’involuzione di Vidal e Pogba negli ultimi mesi. Il francese non segna in assoluto, dal 20 febbraio, nel 2-0 dal Trabzonspor, e, in campionato, dal 18 gennaio, quando la Juventus travolse la Samp 4-2. Vidal, invece, ha timbrato il cartellino in campionato l’ultima volta il 2 febbraio, nel 3-1 contro l’Inter. In Europa League è andato invece in gol due volte in questo periodo (con Trabzonspor e Fiorentina). Sia Pogba che Vidal nell’ultimo mese, hanno fatto mancare dinamismo e aggressività, cioè le due doti che permettevano loro di recuperare palla e far ripartire l’azione con micidiali contropiedi. Senza i suoi due “mastini” in mediana, la squadra si è scoperta più vulnerabile, faticando sia in fase di non possesso che in quella di impostazione.
NO TEVEZ, NO PARTY – La partita con il Napoli ha poi dimostrato una volta di più, come Tevez, in questa squadra, sia imprescindibile. Il lavoro di cucitura tra i reparti, che l’argentino fa a ogni gara, permette alla squadra di rimanere corta e di avere una sorta di regista avanzato che si sostituisce alle verticalizzazioni di Pirlo e ai lanci di Bonucci. Tevez spacca le difese, si porta dietro due-tre marcatori, scarica il pallone sugli esterni o suggerisce il passaggio a Llorente. Insomma, le caratteristiche dell’ “Apache” non le ha nessun altra punta bianconera. Per questo, quando manca, la squadra fa molta più fatica a costruire gioco.
EUROPA A RISCHIO? – In queste condizioni la sconfitta di Napoli ci sta tutta. Certo, ora la Roma è tornata a -11, con la possibilità, mercoledì, di andare a -8 battendo il Parma nella gara di recupero. Più che il campionato, però, ciò che preoccupa è l’Europa League. Siamo sicuri che la squadra riuscirà a reggere i due fronti? E se, inconsciamente, per paura di perdere lo scudetto, decidesse di mollare l’Europa? I rischi ci sono. Molto dipenderà dalla gara di andata contro il Lione. Se la Juventus non dovesse uscire con un risultato positivo, dubitiamo che al ritorno si dannerà l’anima per provare a recuperare, sprecando energie preziose per il campionato. Se Conte non recupererà al più presto almeno un paio di difensori e i migliori Pogba e Vidal, centrare l’accoppiata scudetto-Europa League rimarrà solo un sogno.
Davide Luciani
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