Football
Pagelle Catania-Napoli 2-4: Zapata matador, Henrique prima meraviglia

Pokerissimo Napoli al Massimino di Catania; Zapata da oggetto misterioso a matador della serata; Callejon ritorna ai suoi livelli dopo un periodo opaco; la magia di Henrique, al suo primo goal in maglia azzurra, vale il prezzo del biglietto; per il Catania, Andujar e difesa da incubo; Keko e Plasil sono due gocce d’acqua nel deserto siciliano. Le pagelle di Sportcafe24.
CATANIA
ANDUJAR 4,5: Parte bene con una bella parata su Insigne, poi il vuoto; responsabilità sui goal di Callejon ed Enriquez, sul quale non prova nemmeno l’intervento. Ha vissuto serate migliori.
GYOMBER 6- Il migliore nel reparto arretrato della squadra di Maran. Autore del secondo goal del Catania.
BELLUSCI 4– Non ne prende una; Callejon e Zapata lo fanno a fette. Spaesato.
LEGROTTAGLIE 4– Continua l’incredibile involuzione che sta vivendo l’ex difensore di Milan e Juve; pareva che in Sicilia avesse trovato la sua dimensione ma stasera non lo ha dimostrato affatto.
PERUZZI 5– Partite a due facce; discreto primo tempo, pessimo il secondo. Due facce.
IZCO 5,5– Non vive una delle sue migliori serate; non riesce ad essere incisivo sia in proiezione offensiva che difensiva
LODI 6– Cerca di dare brio ad un centrocampo privo di sostanza; non gli riesce ottimamente come suo solito.
RINAUDO 5– Buona volontà ma poca qualità sulla sinistra.
MONZON 6– Parte in sordina, poi prende coraggio e aumenta in intensità e versatilità: viene prermiato con un goal
BARRIENTOS 5,5– Molto discontinuo per tutto il match; nel primo tempo fallisce un gol che grida ancora vendetta.
KEKO 6,5– Buona prova per lo spagnolo che è l’unico a cercare di rendere la vita dura ai ragazzi di Benitez; tanto bravo quanto sprecone sotto porto, dove si divora due goal nel primo tempo.
PEKTOVIC (1′ S.T) 6– Buon impatto con la gara; molto attivo anche sul fronte d’attacco
FEDATO (38’S.T) s.v
PLASIL 1′ s.t 6,5– L’ex Monaco entra con lo spirito giusto cercando di dare ordine ad un centrocampo amorfo; bravo ad imbeccare Monzon in occasione della prima rete catanese; crea scompigli anche a Reina.
MARAN 5,5– I sui ragazzi partono bene ma il solo cuore non basta; il rebus Catania è oramai irrisolvibile
NAPOLI
REINA 5- Non in una grande serata; alterna ottimi interventi con altri da “brividi” (vedi quello nel primo tempo che per poco non propizia il vantaggio dei padroni di casa).
HENRIQUE 7- il difensore argentino non poteva realizzare un primo goal più bello con la maglia del Napoli; in fase difensiva lascia a desiderare, specie quando il suo cliente è Monzon ma il suo gol cancella tutto.
FERNANDEZ 6- Molto preciso e ordinato in fase di contenimento.Fa il suo senza troppi intoppi.
BRITOS 5,5- Qualche grattacapo nel controllare Keko e molto impreciso in fase di impostazione.
REVEILLERE 6.– Decisivo nel primo tempo salvando il Napoli sul possibile 2 a 1 del Catania; spostato sulla destra fatica a livello atletico
JORGINGHO 6- Partita ordinaria per l’ex Verona che si fa notare in fase propositiva.
DZEMAILI 6- Più quantità che qualità per il centrocampista svizzero; da una mano in più occasione ai suoi compagni in difesa.
INSIGNE 5,5- Lorenzo il magnifico questa volta non riesce ad essere decisivo come in altre occasioni; molto generoso ma nello stesso tempo preciso. Il doppio impegno di campionato pare non avergli giovato.
HAMSIK 6,5- Protagonista sul primo gol di Zapata; sempre bravo tra le linee, non dando riferimenti agli avversari; in ripresa.
CALLEJON 6,5- L’ex Real Madrid ritorna a brillare dopo qualche prova incolore; suo il secondo gol coadiuvato dal pessimo Andujar, e suoi sono i due assist per le reti di Zapata.
ZAPATA 7- Benitez gli offre una chance molto importante e lui la sfrutta al massimo; due gol facili facili che però denotano la sua ripresa dopo essere stato per molto tempo un oggetto misterioso.
ALBIOL 5- (15′ s.t)- Non impatta nella maniera migliore con il match e si vede quando perde Gyombar sul secondo gol catanese.
RADOVANOVIC (20 s.t)- Partita di grande cuore e consistenza
BENITEZ 6,5- Il tecnico spagnolo imposta una partita similare a quella di Verona con l’Hellas di qualche mese fa; non detta subito i ritmi della gara ma aspetta l’avversario colpendolo in contropiede con un cinismo disarmante.
Simone Gianfriddo
