Calcio Estero
Premier League: il punto sulla lotta al trono d’Inghilterra
La Premier League 2013/14 conferma sempre di più di essere una delle edizioni del campionato inglese maggiormente incerte e spettacolari. A 7 giornate dalla fine, sono ancora quattro le squadre che possono ancora ambire al trono d’Inghilterra. Il Chelsea di Josè Mourinho è sempre in testa con 65 punti, seguito a quattro lunghezze – ma con una partita in meno – dal mai domo Liverpool. A quota 63 ecco il Manchester City, la squadra forse più attrezzata e competitiva, la quale ha ancora in mano il proprio destino, viste le 3 gare da recuperare rispetto ai Blues londinesi. Chiude il lotto delle pretendenti l’Arsenal, capoclassifica per molti mesi ma demolito nell’ Horror Derby – sconfitta per 6 a 0 a Stamford Bridge – di sabato pomeriggio.
THE SPECIAL TEAM – A prescindere dal numero di partite giocate, a guardare tutti dall’alto in basso è sempre lui, Josè Mourinho. L’allenatore di Setùbal continua a fare professione di umiltà, una pratica raramente nelle sue corde, ripetendo insistentemente che il Chelsea non sia la squadra favorita, e di come i Blues non siano stati costruiti per essere competitivi già da questa stagione. Una tattica finalizzata a proteggere i molti giovani che compongono il nucleo della sua formazione, evitando di esporli a pressioni che forse faticherebbero a reggere. Ad oggi, infatti, i numeri contraddicono il tecnico portoghese, mostrando una realtà diversa. Il Chelsea in questo momento è la squadra più forte, non tanto nei singoli – dove il City è indubbiamente superiore – quanto nell’organizzazione di gioco e nella solidità fisica e mentale. I 3 gol in un quarto d’ora rifilati all’Arsenal sono l’emblema di una squadra che sa approcciare nel modo giusto tutte le sfide, e in questo la mano dell’ex coach di Porto, Inter e Real è evidente.
AU REVOIR ARSENE – Proprio l’Arsenal rappresenta la nota dolente di giornata. La batosta subita per mano del Chelsea ha probabilmente azzerato, matematica a parte, le speranze di titolo per i Gunners. La formazione di Wenger ha illuso i propri tifosi per mesi, entusiasmando grazie a un gioco spumeggiante e comandando per molte giornate la classifica, salvo poi sciogliersi come neve al sole nel momento decisivo. Tre scontri diretti lontano dall’Emirates e tre debacle epocali, con un totale di 17-4 in favore delle altre contendenti. Il distacco dalle altre, contando la gara da recuperare, non è incolmabile, ma lo è viceversa il gap in termini di mentalità da grande squadra, cosa che al giorno d’oggi, i biancorossi del nord di Londra, non sono. Probabile che concentrino i propri sforzi sulla semifinale di F.A. Cup contro il Wigan, per salvare una stagione quasi compromessa.
REDS IN THE SKY(BLUE) – Le carte del Manchester City sono ancora tutte da scoprire. Molto, se non tutto, passa dal derby con lo United. Una vittoria, soprattutto se convincente, ai danni dei cugini rappresenterebbe il trampolino di lancio verso la rimonta decisiva. Tra le due litiganti a godere potrebbe essere clamorosamente il Liverpool di Rodgers. I Reds non mollano, appaiono in uno strepitoso stato di forma, sono ancora a un passo dalla vetta e avranno – dovesse mantenersi lo status quo – nello scontro diretto la possibilità di superare i Blues. L’arrivo della Premier League sarà al fotofinish, e la fame di un titolo che manca dal 1990 potrebbe fare la differenza.
Simone Viscardi