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La Juventus e la presa per…i 100 punti
Pubblicato
8 anni fa|
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Enrico Steidler
Diciamo la verità: quest’anno i tifosi bianconeri sognavano di vincere la Champions e, perché no, di fare pure il triplete e di sommergere di pernacchie i rivali nerazzurri. Poi è arrivata la neve turca, e i primi sogni sono scivolati via sotto i colpi di chi – Wesley Sneijder – il triplete lo ha vinto per davvero e pure indossando i colori più odiati. Va bè, vuol dire che ci consoleremo col tripletino (scudetto, Coppa Italia ed Europa League), hanno allora sospirato milioni di juventini asciugandosi furtivamente una lacrima. Anche il “sogno B”, tuttavia, è andato a infrangersi contro la dura realtà e proprio su quel campo e contro quella squadra (la Roma del “malefico” Gervinho) che l’Inter aveva battuto nella sua stagione più trionfale. Ironia della sorte…

Mario Gomez
DAL TRIPLETE AL “SINGOLETE” – Nessun problema, ragazzi: il dobletino sarà nostro! Quest’anno la finale di Europa League si gioca allo Stadium e noi non possiamo mancare all’appuntamento! si sono quindi detti i supporter della Vecchia Signora accarezzando l’idea di tornare a vincere un trofeo continentale dopo 18 anni di astinenza e pregustando la goleada contro la Viola (“Buona la Fiorentina a pranzo. Ci rivediamo fra quattro giorni, per cena”…). Già. Peccato che ora pure il “Piano C” rischi di andare a rotoli per colpa del solito guastafeste (il redivivo Mario Gomez) e che l’Europa – oggi come ieri – rappresenti un ostacolo quasi insormontabile per l’armata bianconera, i suoi capi supremi e il suo orgoglioso condottiero. Nessun problema ragazzi, sembra dire quest’ultimo dettando la linea, “i numeri parlano chiaro, stiamo facendo qualcosa di straordinario: nessuno a inizio campionato poteva aspettarsi di trovare la Juve a 75 punti dopo 28.ma giornata. Il campionato rimane la priorità assoluta“. Nessun problema…o no?
NON BASTA UN POCO DI ZUCCHERO… – No. Per i tifosi della Juventus il problema c’è, eccome, e la conquista dei 100 punti in classifica (il record, 97, appartiene all’Inter di Mancini, stagione 2006-07), che il tecnico bianconero e quell’impareggiabile spin-doctor che risponde al nome di Giuseppe Marotta (“Giovedì ce la giocheremo. Non credo che siamo eliminati come sancito da qualcuno, faremo la nostra partita. Noi quando partecipiamo a una competizione cerchiamo di vincerla”) ora si affannano a descrivere facendo abuso di superlativi assoluti, non può certo far dimenticare la distanza siderale fra i sogni e la realtà. Sia chiaro: se Madama dovesse vincere il terzo titolo consecutivo tagliando per prima un traguardo così simbolico e prestigioso, il motivo per essere orgogliosi ci sarebbe tutto e i giocatori intascherebbero con pieno merito il succulento premio promesso loro dalla società. Tuttavia, diciamolo, oggi non c’è un solo tifoso bianconero che preferirebbe i 100 punti alla conquista dell’Europa League, ovviamente, e la grancassa auto-celebrativa di Antonio Conte e dei dirigenti rischia di avere lo stesso sapore dello zucchero con cui si ricopre (vanamente) l’amara pillola.
Bene, bravo, bis, ma perché schierare le riserve contro la Viola se lo scudetto è già in cassaforte da dicembre? Che ci importa dei record quando è una vita che non vinciamo niente in Europa? Neppure la Coppa di consolazione riusciamo a fare nostra? Possibile che non si capisca quanto sarebbe importante vincere anche al di là del proprio orticello? Ancelotti è stato forse preso per vincere la Liga?
Come risponderanno i vertici della Juve alle domande provenienti da un popolo che ora si sente preso per i fondelli (almeno un po’)? Semplice. Lo faranno di nuovo, e lo faranno anche nell’ipotesi più malaugurata, quella che loro – non certo il popolo – meriterebbero, 99 punti e Fiorentina trionfante allo Stadium: “I numeri parlano chiaro, abbiamo fatto qualcosa di straordinario: nessuno a inizio campionato poteva aspettarsi di vincere con un simile bottino di punti. Il campionato era la nostra priorità assoluta“…
Enrico Steidler
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