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Mondiali 2014, Camerun: Eto’o e compagni vogliono stupire. Il cammino, la storia e le ambizioni dei Leoni Indomabili
Pubblicato
7 anni fa|
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Dario Greco
Dal Sudamerica, dove abbiamo conosciuto l’Ecuador, ci spostiamo in Africa nella seconda fermata verso Brasile 2014 e andiamo a scoprire il Camerun.
ROAD TO BRAZIL – Nel viaggio verso i prossimi Mondiali brasiliani, gli africani hanno dominato il proprio girone di qualificazione ottenendo la prima posizione con 13 punti, frutto di quattro vittorie, un pareggio ed una sola sconfitta. Nella spareggio per accedere alla fase finale il Camerun ha affrontato la Tunisia, ma prima del doppio confronto il giocatore più emblematico dei Leoni Indomabili, Samuel Eto’o, aveva deciso di ritirarsi dalla Nazionale per presunti disaccordi con il tecnico Volker Finke. Poi il dietrofront del Re Leone, spinto anche dal volere del Presidente della Repubblica camerunense Paul Biya, e la conquista del pass verso la competizione calcistica più prestigiosa, grazie al pari a reti bianche nella gara d’andata e il perentorio 4-1 nella capitale Yaoundé. E’ la settima volta che gli africani partecipano ad un Mondiale ed è grande la voglia di riscatto dopo la deludente apparizione in Sudafrica nel 2010. Inseriti nel Girone A con i padroni di casa del Brasile, Eto’o e compagni si giocheranno il passaggio del turno con la temibile Croazia ed il Messico.
LA STORIA – “La differenza tra le altre squadre africane e noi è la nostra mentalità e lo spirito di combattenti che abita in noi, lo stesso del nostro simbolo, il leone”, così Geremi Nijtap, ex centrocampista di Real Madrid e Chelsea, definì l’anima e la forza della miglior nazionale africana di sempre. Quest’anno sarà la settima apparizione dei Leoni Indomabili alla fase finale di un Mondiale, dove dal 1982 (eliminata con tre pareggi nel girone dell’Italia, futura campione del mondo) ha saltato soltanto Messico ’86 e Germania 2006. Ma nella mente di tutti gli appassionati rimane la straordinaria cavalcata di Italia ’90, iniziata con il successo di San Siro all’esordio sull’Argentina di Maradona campione in carica, e interrotta ai quarti di finale per mano dell’Inghilterra solo dopo i tempi supplementari. Quella magnifica formazione del leggendario Roger Milla e del portiere N’Kono fu accolta al ritorno in patria come se avesse vinto la competizione, in quanto fu la prima nazione africana ad arrivare così lontano; successivamente fu eguagliata dal Senegal (2002) e dal Ghana (2010), mentre da allora i camerunensi non riuscirono più a superare la fase a gironi. Inoltre, nel 2003 sono arrivati, addirittura, in finale di Confederations Cup contro la Francia, piegati dal golden-gol di Thierry Henry al 98° minuto.
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ROSA – La squadra è allenata dal tedesco Volker Finke da maggio 2013, il quale è riuscito a chiudere in testa il girone di qualificazione e a spuntarla nello spareggio dello scorso novembre contro la Tunisia. Il sistema di gioco del c.t. può essere sia il 4-4-2, che il più offensivo 4-3-3; questa doppia alternativa è possibile grazie anche ai giocatori d’esperienza e di caratura internazionale presenti nella rosa camerunense: gente come N’Koulou, difensore del Marsiglia spesso accostato a squadre italiane, oppure Chedjou del Galatasaray; nella robusta mediana appaiono altri giocatori di qualità che militano in Europa come Makoun del Rennes, Song, Mbia ed Enoh, mentre in avanti oltre alla classe del sempreverde Samuel Eto’o, ora al Chelsea del suo mentore Mourinho, gli africani possono puntare sulla forza della punta del Fenerbahçe, Pierre Webo.
Appuntamento a martedi, con un’altra nazionale da scoprire!
Dario Greco
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