Football
Thohir braccino corto? No, giocatori esperti per tornare competitivi
Pubblicato
7 anni fa|

Chi aveva sentito le prime interviste del magnate Erick Thohir si era convinto di vedere presto un’Inter in stile Arsenal: tanti giovani di talento da far crescere ma poche ambizioni nel breve periodo. Niente di più diverso, per ora non è arrivato nessun under 21, ma giocatori pronti subito e nel pieno della loro carriera. Come mai questo cambio di programma? Analizzeremo insieme i vari motivi.
IN ITALIA C’E’ FRETTA DI VINCERE
Quando è arrivato, Thohir pensava di aver 2/3 anni di tempo per progettare e far crescere i giovani talenti senza troppe pressioni: sbarcato in Italia però si è reso conto di alcuni aspetti che non aveva calcolato. Punto numero uno i tifosi interisti sono stufi di aspettare: sono ormai quattro anni che sentono parlare di progetti, falliti uno dietro l’altro, e che subiscono le derisione degli acerrimi nemici. Punto numero due le pressioni della stampa sono pesanti da sopportare e rischiano di distruggere la credibilità del nuovo presidente in caso di mancati risultati nell’immediato. Punto numero tre: in Italia c’è una maledetta fretta di vincere, a differenza degli Stati Uniti (dove Thohir è presidente del DC United) o dell’Inghilterra, modello di calcio del tycoon indonesiano. Se i risultati non arrivano partono le critiche e le proteste, poche partite non brillanti e parecchie teste rischiano già di saltare. Si basti pensare al Manchester United di quest’anno, in cerca ancora di un’identità con il nuovo tecnico Moyes e tristemente settimo in classifica: in Italia la panchina sarebbe saltata dopo 4/5 giornate, mentre il manager ex Everton resiste stoicamente ancora oggi ed è padrone del suo destino.
MAZZARRI, L’ALLENATORE MENO PROPENSO AD AFFIDARSI AI GIOVANI DELLA SERIE A
Non è un segreto che WM non sia stato scelto da Thohir: l’indonesiano avrebbe puntato su un tecnico abile a gestire i giovani talenti come De Boer, ma la trattativa per l’acquisto delle quote di maggioranza nerazzurre si è dilungata fino ad ottobre e quindi l’allenatore è stato scelto ancora da Moratti. Mazzarri è stato spesso criticato per la sua scarsa propensione a dare fiducia ai giocatori under 23, quindi affidargli un progetto baby talenti sarebbe stato un controsenso (un po’ come affidare la panchina a Gasperini senza prendere i giocatori giusti per sviluppare la sua idea di gioco, triste ricordo dell’estate 2011).
CAMBIO PROGETTO, CAMBIO VITA
Addio giovani quindi, spazio ai giocatori esperti e pronti subito per riportare l’Inter dove le compete. I primi 3 acquisti dell’era Thohir sono stati il
24enne Botta (in realtà ereditato da Moratti), il quasi ventiseienne D’Ambrosio e il quasi ventinovenne Hernanes. Nessun under 23 come già detto, anzi: per giugno si punta a giocatori ancora più esperti, che possano sostituire i leader del Triplete, pronti a fare le valigie o ad appendere gli scarpini al chiodo. In particolare si guarda in casa Manchester United, dove sono in scadenza giugno 2014 sia Nemanja Vidic che Patrick Evra: due giocatori non certo giovani, essendo entrambi due classe ’81, ma ancora nel pieno della loro carriera. Stesso discorso per Bacary Sagna (30), probabile partente di casa Arsenal e osservato speciale per la fascia destra, e in parte per Nani: lui ha “solo” 28 anni, ma l’esperienza giusta per guidare la nuova squadra verso posizioni ambiziose. L’obiettivo è quindi quello di creare un’amalgama potenzialmente esplosiva con dei veri top player in cerca di riscatto e i giovani talenti già presenti in casa Inter. In più i soldi risparmiati dagli ingaggi di coloro che lasceranno l’Inter a giugno sono tanti, quindi ci saranno anche margini di manovra per affondare 2/3 veri colpi di mercato, pagando il giusto ma assicurandosi la qualità che manca oggi in casa nerazzurra. Giocatori esperti, giovani di talento e alcuni top: questo il nuovo progetto del magnate illuminato Erick Thohir.
Jacopo Gino
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