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Casini si arrende: “Torno con Berlusconi”
Pier Ferdinando Casini è un uomo che la politica la conosce bene. Dall’alto della sua trentennale esperienza, sa leggerne gli sviluppi prima e meglio di altri, e, da buon democristiano, è in grado di comprendere, di volta in volta, quale sia il cavallo vincente.
IL SOGNO DEL TERZO POLO – Nonostante ciò, stavolta Casini è stato costretto a fare marcia indietro. Non che non ci abbia provato con tutte le sue forze a realizzare il suo sogno di costruire un Grande Centro, forte a tal punto da condizionare le politiche del centrodestra e del centrosinistra; ci ha provato, ma ha fallito. Aveva pensato che la stagione di Berlusconi si fosse conclusa nel 2011, quando aveva scelto di appoggiare il governo Monti, difendendo ad oltranza le riforme che il capitalismo finanziario imponeva all’Italia per renderci un paese più competitivo e attirare gli investimenti.
LA DEBACLE ALLE ELEZIONI – Quando l’esperienza del governo dei tecnici si è conclusa, Casini non ci ha pensato due volte a proporre la candidatura di Monti come leader del Terzo Polo. Ci ha provato, Pierferdinando, ma gli è andata male, anzi, malissimo. Casini è riuscito comunque ad essere eletto al Senato, ma qualcosa si è rotto. Le divergenze con Scelta Civica, le scissioni, l’addio di Monti, hanno rotto ben presto il giocattolino che Casini, con pazienza, aveva costruito.
L’TALICUM – Il colpo decisivo, tuttavia, lo ha inferto Matteo Renzi. La proposta per una nuova legge elettorale, che, di fatto, impedisce a qualsiasi forza al di fuori del centrodestra e del centrosinistra di ottenere una rappresentanza parlamentare (fatta esclusione per il M5S), taglia le gambe a qualunque sogno centrista. E così, da vecchia volpe della politica, Casini, in un’intervista rilasciata a La Repubblica, annuncia il suo rientro nella famiglia del centrodestra. Guarda al PPE e all’Europa Pierferdinando. Vede in Alfano il nuovo che avanza, ma anche in Fitto ed in Toti. E su Renzi non si sbilancia:” Non voglio mettergli i bastoni fra le ruote”.
Il Terzo Polo, dichiara, l’ha creato Grillo. E così, Casini si è arreso. Ma c’è da scommetterci: sentiremo ancora parlare di lui.
Matteo Masun