Football
Serie A, Sassuolo: Alberto Malesani nuovo allenatore
Pubblicato
7 anni fa|
Editor
Enrico Cunego
Da oggi il Sassuolo ha un nuovo condottiero. E’ Alberto Malesani, il cinquantanovenne mister veronese ex guida di Parma, Chievo, Hellas Verona e Panathinaikos tra le tante. Il compito che gli spetta è di quelli gravosi: salvare l’altalenante squadra nero-verde. Malesani ha dovuto affrontare una folta concorrenza composta dai vari Filippo Inzaghi, Ciro Ferrara ed addirittura Roberto Di Matteo. Nelle prime ore seguenti all’esonero di mister Eusebio Di Francesco si era imposto prepotentemente all’attenzione il nome del tecnico napoletano ma il vero obbiettivo di Bonato è sembrato essere Pippo Inzaghi, cercato con insistenza negli ultimi 2 giorni ma negato categoricamente ai nero-verdi da Adriano Galliani, assolutamente deciso a far rimanere Inzaghi alla guida del Milan Primavera. Visto il rifiuto, per alcune ore si era abbozzata un’idea verso l’ex tecnico del Chelsea vincitore di Fa Cup e soprattutto Champions League nel 2012. Ma visto le difficoltà per arrivare al tecnico italo-svizzero (ancora legato contrattualmente ai “blues”) si è virati con decisione verso l’esperienza di Malesani, che torna su una panchina di Serie un anno dopo la magrissima parentesi nell’ “annus horribilis” del Palermo: 3 partite ed altrettanti pareggi, con conseguente cacciata del vulcanico Zamparini.
CHE PERSONAGGIO! – Vulcanico lo è anche il tecnico originario di San Michele Extra, frazione di Verona dove ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del calcio. Dopo una breve carriera spesa nelle file dell’Audace, squadra del proprio paese capace di arrivare fino alla Serie C, il ventitreenne Alberto decise di ritirarsi a 23 anni. Dopo 10 anni di lavoro alla Canon, Malesani venne chiamato nel 1987 ad allenare le giovanili del semisconosciuto Chievo Verona, militante nella serie D veneta. E’ l’inizio dell’ascesa dei giallo-blu, con Malesani che passa rapidamente alla guida della prima squadra per trascinarla ad una clamorosa serie B. Dopo 10 anni di collaborazione, nel 1997 Malesani interrompe la collaborazione coi “Mussi Volanti” per approdare sulla prestigiosa panchina della Fiorentina, esordendo in Serie A. Dopo un quinto posto che deluse in parte le aspettative del presidente viola Cecchi Gori,il tecnico veronese si trasferì a Parma, dove in 3 anni riuscì a conquistare una Coppa Uefa ed una Coppa Italia, non riuscendo però a lottare per lo scudetto, traguardo prefissato dal presidentissimo Callisto Tanzi.
Arrivano così i due anni alla guida dell’Hellas Verona, con cui nell’ottobre 2001 vince in rimonta il primo derby di Verona in Serie A. Ne segue un’esultanza estrema con tanto di spogliarello sotto la Curva Sud, un episodio che descrive al meglio il carattere euforico ed assolutamente esplosivo del tecnico veronese. Dopo uno straordinario avvio la squadra retrocede e nell’anno successivo Malesani non può fare molto in Serie B alla guida di una squadra fortemente rimaneggiata dalle numerose cessioni eccellenti. Dopo un’altra sfortunata parentesi in Serie A col Modena, culminata con un esonero, Malesani decide di provare l’avventura all’estero, precisamente al Panathinaikos, in Grecia. Al primo anno di panchina il tecnico riesce a centrare un secondo posto con conseguente qualificazione alla fase a gironi della Champions League 2005-2006, un’annata che verrà ricordata per un altro spassosissimo episodio. A fine 2005 la squadra è in crisi di risultati e nella conferenza stampa conseguente ad un fallimentare pareggio casalingo con l’Iraklis Malesani si lascia andare ad un clamoroso sfogo contro giornalisti e tifosi, lasciandosi andare a diverse espressioni molto colorite. Vi rimandiamo ai vari video di Youtube, dove lo sfogo del tecnico è diventato ormai un must. Conclusa l’esperienza greca inizia un apparente declino. I vari esoneri con Udinese, Empoli, Palermo e Genoa (2 volte!), uniti alla sfortunata retrocessione col Siena fanno da corollario a 5 anni molto sofferti per il tecnico di San Michele, che come buon risultato può vantare solo la salvezza con un Bologna preso in un periodo di crisi tecnica e societaria (finirà comunque la stagione in maniera disastrosa a causa della tranquilla posizione di classifica). L’occasione Sassuolo arriva quindi in un momento propizio. C’è da rimettere in sesto una squadra troppo altalenante nei risultati e che prende troppi gol, ma soprattutto bisogna far convivere tanti giocatori arrivati anche recentemente (ben 7 gli arrivi a gennaio). Palla a Malesani dunque, che col proprio istrionico carattere può portare una barca che naviga in brutte acque verso un porto sicuro.
Enrico Cunego
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