Focus
Inter, progetto giovani: tutte le contraddizioni di una strategia confusa
“Progetto giovani” è la formula magica sentita più e più volte uscire dalla bocca dei dirigenti interisti per mettere a tacere le proteste dei tifosi dopo una prestazione deludente della squadra: ma è veramente così? Tanti giovani sono serviti come contropartita per raggiungere obiettivi più utili nel presente, certo, ma vederli diventare grandi con altre maglie fa sicuramente pensare. Nel corso di questo focus a tinte nerazzurre cercheremo di analizzare le strategie della società milanese per vedere se veramente questo motto sia stato rispettato.
ESTATE 2009
Il primo autogol del progetto giovani è arrivato nell’ambito della trattativa Inter-Genoa per portare a Milano la coppia d’oro di Preziosi, formata da Milito e Thiago Motta: niente da dire sugli innesti, pilastri dell’Inter del Triplete, ma sulla modalità di acquisto qualcosa da dire ci sarebbe. Oltre a 15 milioni cash infatti, sono stati girati al club del Grifone alcuni giovani molto promettenti del vivavio nerazzurro. Tra di essi un certo difensore centrale di nome Leonardo Bonucci, all’epoca sconosciuto ai più, ma che in un anno magico al Bari (insieme al collega di reparto Ranocchia) vede il valore del suo cartellino crescere a dismisura. Dopo solo 12 mesi dal misfatto, Bonucci si accasa alla Juventus per la considerevole cifra di 15 milioni e mezzo: e da allora è titolare nella difesa bianconera pluriscudettata.
ESTATE 2010
Il secondo episodio esplode nell’estate post Triplete: la sbornia dei festeggiamenti probabilmente durò per tutta la bella stagione, dal momento che quella sessione di calciomercato fu una delle più scellerate mai viste in casa nerazzurra. Discorso a
parte merita il caso Balotelli, separato in casa dopo aver buttato a terra la maglia nerazzurra nella magica notte di Inter-Barcellona, pagato ben 28 milioni dal Manchester City in estate. Un altro attaccante che ha fatto le fortune della Primavera nerazzurra però saluta la Beneamata e si accasa al Genoa. Stiamo parlando di Mattia Destro, ceduto in comproprietà. E’ nella sessione invernale però che avviene la catastrofe: L’Inter per acquistare Ranocchia, pagato un totale di 18 milioni e oggi valutato meno della metà, cede l’altra metà del cartellino a Preziosi, che a sua volta la gira al Siena nell’estate 2011. L’attaccante esplode definitivamente in Toscana e viene poi acquistato nel Luglio 2012 dalla Roma per la cifra di 16 milioni di euro.
GENNAIO 2011
Jonathan Biabiany rientra appieno nella lunga lista che stiamo stilando per voi: acquistato giovanissimo da un piccolo club francese il velocissimo esterno compie i vari trasferimenti di rito che determinano la gavetta della maggior parte dei calciatori: nell’estate 201o torna all’Inter (che aveva ceduto metà cartellino al Parma nel gennaio dello stesso anno, nell’affare Mariga) agli ordini di Rafa Benitez. Sei mesi in chiaroscuro, coronati però dal gol nella finale del mondiale per club, e poi la cessione a titolo definitivo alla Sampdoria come parziale contropartita nella trattiva che porta Pazzini in nerazzurro. La Sampdoria retrocederà poi in serie B e il ragazzo tornerà al Parma in comproprietà con i blucerchiati: morale della favola? Nelle ultime due stagioni l’ala francese ha disputato prestazioni talmente positive da attirare su di sè gli occhi delle big (Juve e Milan in testa) e da far lievitare il cartellino fino ai 10/12 milioni attuali.
ESTATE 2011
Nell’estate 2011 è il turno dei saluti per un altro giovane promettente della Beneamata. Si tratta non di uno qualunque, ma di un pupillo del Vate di Setubal: Josè Mourinho lo chiamava infatti affettuosamente “Bambino” e credeva in lui tanto da farlo debuttare in Champions League il 24 febbraio 2009 contro un certo Cristiano Ronaldo. Parliamo di Davide Santon, che superò quella prova a pieni voti e si meritò l’etichetta di futuro fenomeno. Le stagioni successive non furono delle migliori, ma dopo 6 mesi convincenti al Cesena venne ceduto al Newcastle il 30 agosto 2011 per 6 milioni di euro. Da quel momento
la sua carriera è una continua ascesa: il valore del cartellino schizza fino a raddoppiare e il giocatore è ambito dai principali club europei, Milan compreso, per la sua duttilità tattica e per le doti sia in fase di spinta che di copertura.
GENNAIO 2013
Insieme a Biabiany nell’estate 201o era arrivato all’Inter un altro giovane talento: un trequartista brasiliano semisconosciuto, dal fisico gracile ma dai piedi magici. Stiamo parlando di Philippe Coutinho, talento purissimo ma che a causa della conformazione fisica debole non è mai riuscito ad esplodere in serie A. Nel caos del post Triplete Cou è protagonista di alti e bassi e subisce numerosi infortuni. A gennaio viene ceduto in prestito all’Espanyol e in Spagna sembra rinascere. Nell’estate 2011 torna a Milano come promessa finalmente sbocciata, ma poi viene ceduto a titolo definitivo al Liverpool per fare cassa. Il suo sacrificio porta nelle casse nerazzurre 10 milioni (poi reinvestiti per Kovacic). Peccato che in un anno esatto (giorno più, giorno meno), il suo talento esplode in terra inglese. I Reds, che hanno avuto il coraggio di metterlo al centro del progetto, adesso se lo coccolano e lo valutano 25 milioni, con tanti saluti a chi non ha creduto in lui.
ESTATE 2013
Estate 2013, tempo di Europei Under-21. L’Italia si presenta con un reparto difensivo interamente interista. In porta il fenomeno Francesco Bardi e poi, da destra a sinistra, Giulio Donati, Matteo Bianchetti, Luca Caldirola e Cristiano Biraghi. Tutti talenti nerazzurri, tutti autori di prestazioni superlative nel gruppo che porterà i colori azzurri fino alla finale, persa poi contro la Spagna dei fenomeni. Di tutto questo materiale, pronto ad essere inserito gradualmente in prima squadra, si potrebbe pensare che almeno un giocatore avrebbe vestito i colori nerazzurri. E invece nella sede di Corso Vittorio Emanuele la pensano diversamente. Dei 5 eroi azzurri tre vanno in prestito (Biraghi al Catania, Bianchetti al Verona e Bardi al Livorno) e gli altri due vengono addirittura ceduti a titolo definitivo per pochi spicci in Bundesliga. Donati si è accasato al Bayer
Leverkusen per 3 milioni di euro e adesso è titolare nella squadra attualmente seconda in classifica in Bundesliga, Caldirola ha indossato la maglia del Werder Brema per poco più di 2 milioni di euro ed è anche lui titolare in Bundesliga. Fortunati loro ad aver trovato un club che crede in loro, meno contenti i tifosi nerazzurri che hanno assistito all’ennesimo sperpero di risorse create in casa.
GENNAIO 2014
Tutte queste esperienze saranno servite ai dirigenti per non sbagliare più? Ebbene la risposta è no! In questo mercato invernale siamo pronti ad assistere all’ennesima barzelletta: Belfodil, pagato in estate 10 milioni più Cassano (per la metà del cartellino!), si sta accasando in Premier in prestito con probabile diritto di riscatto. Ma non solo: Mbaye, esterno/terzino classe ’93 attualmente in prestito al Livorno, è stato inserito nella trattativa per arrivare a Hernanes: l’intero cartellino del senegalese + 10 milioni per il brasiliano. Per finire Benassi, regista dai piedi fatati (autore di ottime prestazioni in prima squadra l’anno scorso con Stramaccioni), dopo il prestito al Livorno potrebbe finire in comproprietà al Torino, nell’affare che sta portando Danilo D’Ambrosio alla corte di Mazzarri.
Senza voler sconfinare nella banale osservazione che se l’Inter avesse tenuto questi giocatori non dovrebbe cercarne altri sul mercato, usando ovviamente come pedine di scambio altri giovani promettenti, perché di soldi non ce ne sono (che circolo vizioso!), vi facciamo notare che invece di prendere D’Ambrosio si sarebbe potuto tenere Donati, invece di pagare Ranocchia 18 milioni si sarebbe potuto dare fiducia in Bonucci, invece di strapagare Pereira si sarebbe potuto tenere in rosa Santon (o Biraghi o Mbaye, a scelta) e infine, invece di cercare disperatamente un erede di Milito in giro per il mondo, si sarebbe potuto dare un’occhiata in casa per veder crescere un signor giocatore come Mattia Destro. Perché un errore tira l’altro, ma qui nessuno ha intenzione di scendere dalla giostra: siamo certi che anche questa volta assisteremo a trasferimenti choc e a conseguenti “mangiamenti di mani” da parte degli interisti.
E’ evidente che questo progetto giovani… “Non s’ha da fare”!!!
Jacopo Gino